Adotta una strada e quiete pubblica al Consiglio Comunale

adottastrada Al Consiglio Comunale di ieri (12.03.2015) abbiamo discusso la delibera “adotta una strada” di cui ho parlato in un mio precedente post (Adotta una strada per la movida cittadina (clikka). Le questioni che ho sollevato sono state il frutto della riflessione che abbiamo fatto all’assemblea pubblica del 29 gennaio scorso e di cui ho parlato nel post sulla quiete pubblica disturbata (clikka).

Il problema serio che ho posto al centro della discussione è la mancanza assoluta di controllo e la scarsa efficacia ed efficienza del servizio qualità spazio urbano. Questioni che hanno spinto il consiglio a rinviare la delibera in commissione per un approfondimento.

Il mio intervento al 01:38:48

Scuole Belle: La vergogna dei bambini nella munnezza

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La Buona Scuola e Scuole Belle sono solo degli slogan elettorali dati in pasto ai cittadini! Vi invito ad andare nel plesso scolastico in questione ed a rendervi consto di cosa stiamo parlando! Da Repubblica Napoli dell’11.02.2015 ALESSIOGEMMA: “Scuola comunale tra i rifiuti e il paradosso degli ex Lsu – Piccoli alunni con annessa discarica Puzza di carogna, miasmi insopportabili, rifiuti di ogni genere nel cortile della Foscolo-Oberdan Il preside: “Ci sono dei palazzi da dove lanciano di tutto e l’Asia dice che non è sua competenza”. Scuola comunale tra i rifiuti e il paradosso degli ex Lsu PLESSO Mazzini, istituto FoscoloOberdan, un asilo e una scuola elementare suddivisi in 900 metri quadrati su due piani incastonati sotto il costone dei Ventaglieri, tra piazza Montesanto e via Tarsia: 120 bambini, tra i 3 e i 10 anni. Ma la scuola comunale affaccia su un cortile lastricato di sacchetti di immondizia, scarti di alimenti, suppellettili, flaconi, resti di carrozzine e giocattoli. Piccoli alunni con annessa discarica puzza di carogna, miasmi insopportabili, rifiuti di ogni genere nel cortile della FoscoloOberdan. II preside: “Ci sono dei palazzi da dove lanciano di tutto e l’Asia dice che non è sua competenza”. La puzza la sentono, la di scarica non la vedono. Perché, per fortuna, i 120 bambini della scuola comunale età compresa tra i 3 ed i 10 anni sono ancora troppo bassi per sporgersi dalle scale: le vetrate colorate di pastello affacciano su un cortile lastricato di sacchetti di immondizia, scarti di alimenti, suppellettili, flaconi, resti di carrozzine e giocattoli se ci prova viene subito allontanato dalle maestre: «Non aprite quella finestra». Plesso Mazzini, istituto Foscolo-Oberdan, un asilo e una scuola elementare suddivisi in 900 metri quadrati su due piani incastonati sotto il costone dei Ventaglieri, tra piazza Montesanto e via Tarsia. D 20 gennaio da vico Lepre è partita una missiva: «Da oltre 10 giorni nell’androne ed in alcune aule si sente un “fetore” di carogna che potrebbe essere addebitabile a qualche animale di piccola taglia morto e sito o nella controsoffittatura o in un altro spazio che rende l’ambiente assolutamente insalubre». Firmato: i genitori della scuola. Destinatari: ASL, polizia ambientale, Municipalità, Comune. Sono scattati i sopralluoghi, gli interventi mancano ancora all’appello: non si sa ancora per chi suona quella “campanella”. E intanto ci hanno pensato le mamme a pulire. La puzza si è affievolita, complici anche gli acquazzoni degli ultimi giorni. Lavano gli odori, non il rammarico delle donne: «Non può piovere per sempre». Un avviso in bacheca del dirigente scolastico chiama in causa pure i vigili del fuoco. «Il problema principale sono i rifiuti — dichiara Marco Ugliano, il dirigente — siamo sotto un costone e nella parte sovrastante ci sono dei palazzi dai quali lanciano di tutto. Con il caldo aumentano insetti e miasmi. Il Comune deve rimuovere quella spazzatura? L’Asia (azienda rifiuti del Comune, ndr) dice che non è di sua competenza». All’ingresso della scuola due contenitori di polistirolo raccolgono gocce di pioggia stillate dalle pareti. I solai sono rigonfi di umidità, le classi infestate di infiltrazioni, dagli infissi si contano i ventri mancanti. Un paio di aule da pochi giorni sono state inibite: l’acqua è entrata pure nei neon. E quando una centralina elettrica è andata in fiamme, ci ha pensato una maestra a imbracciare l’estintore:«I bambini per fortuna non c’erano». Vincenza Petrone ha due figli iscritti all’asilo, 3 e 5 anni: «Per un periodo non ho portato i bambini a scuola. Troppa puzza. Abbiamo comprato noi i portagiubbini, i nostri mariti hanno aggiustato le finestre. Le mamme si sono messe a lavare i bagni, c’erano anche escrementi per le scale. Siamo abbandonati. E ci sentiamo discriminati perché ci dicono sempre che è una zona degradata. Quest’anno dovrò iscrivere la più grande alle elementari: se non vedo un miglioramento, vado in un’altra scuola». Gli spazi ci sono, le iscrizioni calano. Il piano interrato ospita una palestra privata con annesso garage per i soci. Un comodato d’uso autorizzato dal Comune.«Ho scritto ai vigili del fuoco — confessa Ugliano — Possibile che sotto una scuola ci sia un’autorimessa? Non ho mai ricevuto risposta». Attacca il consigliere comunale Gennaro Esposito: «È una situazione indegna caricata sulla spalle di insegnanti e genitori. Nei programmi elettorali la scuola è sempre al primo posto, nei fatti non è così. Non credo che l’assessore sia mai stata in quel plesso». Pare che un plastico dell’edificio costruito ai Ventaglieri negli anni Ottanta sia esposto in un istituto in Germania: come modello di edilizia scolastica. «Mi sembra di essere tornata indietro di vent’ anni — racconta Oksana, ucraina, madre di alunno dell’asilo—nell’URSS facevo i conti tutti i giorni con questo degrado. Ora sono in Europa. Mi chiedo: dove stiamo andando?»”.

Ebbene oggi sono intervenuto in consiglio comunale sull’argomento in quanto ancora indignato per le condizioni un cui versa la scuola. Ritengo opportuno però offrirvi i documenti: lettera dei genitori del 27.01.2015 (clikka)Lettera dirigente scolastico del 04.02.2015 (clikka)prescrizioni ASL (clikka). Vi invito a leggere la nota dell’ASL che a me sembra assolutamente incongrua rispetto alle condizioni indegne nella quale versa la scuola.

Il mio intervento al 01:02:06

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