Stadio San Paolo: la proroga al Calcio Napoli al giro di boa

sanpaoloOggi (22.10.2014) in consiglio comunale abbiamo trattato, tra le tante delibere all’Ordine del Giorno, anche la delibera n. 619.2014 relativa alla proroga della concessione dello Stadio San Paolo al Calcio Napoli (clikka). Ho avuto modo  di intervenire e dire chiaramente che si è consumato molto tempo in trattative, timori ed indecisioni, quando tutti gli elementi erano già chiari sin dal 2011, da quando, da Presidente della Commissione Sport, iniziai ad occuparmene esaminando la Convenzione del 2004 (clikka) che ho avuto modo di raffrontare con quella stipulata dal Comune di Milano per lo Stadio San Siro (clikka). Ovviamente dal confronto tra i due atti noi siamo assolutamente perdenti e Vi invito al curioso esercizio di comparazione.

La delibera, prevede la proroga della vecchia convenzione fino alla stagione sportiva 2014/2015, non l’ho votata in quanto giunta fuori tempo utile ed affetta da criticità che ho segnalato, ma ho proposto un Ordine del Giorno (clikka) che è stato sottoscritto da tutta la maggioranza e, quindi, approvato, con il quale abbiamo impegnato in ogni caso l’amministrazione a predisporre uno schema di convenzione con computo estimativo delle opere ordinarie e straordinarie, nel caso in cui il Calcio Napoli non dovesse predisporre il cd. piano di fattibilità di cui alla vigente legge 147/2013 e, quindi, non fare la proposta di gestione e manutenzione. Ovviamente ho precisato che nella struttura si svolgono anche altre attività tra cui l’atletica, la ginnastica, il pugilato e le arti marziali delle quale se ne dovrà tenere conto poiché impegnano circa 5000 cittadini al giorno.

Credo di aver contribuito a dare una mano alla città, sperando che presto si possa avere uno stadio di livello internazionale essendo questo il giro di boa che dovrebbe portarci al traguardo se solo si andasse tutti nella stessa direzione con mente ed animo liberi e sopratutto senza i timori di inimicarsi i tifosi che tutto sommato sono cittadini che pagano le tasse come noi ed anche il biglietto per andare allo stadio e, quindi, ben comprendono che lo stadio è un costo che deve essere accollato alla società che dallo stesso trae un evidente vantaggio economico.

il mio intervento al 01:23:37

Per un approfondimento sulle questioni che riguardano lo Stadio San Paolo (clikka)

L’esperienza De Magistris e la Società Civile

gennaro consiglioIeri (21.10.2014) in consiglio comunale sono intervenuto nel dichiarare la mia posizione politica rispetto ai gravi fatti accaduti nell’amministrazione. Ho sentito il dovere di richiamare la mia estrazione civica scevra da ogni condizionamento partitico ricordando che nel 2011 De Magistris ha vinto le elezioni perché i cittadini hanno, innanzitutto, voluto archiviare una esperienza politica esaurita e della quale erano stanchi. Tutti ricordano l’esperienza del ventennio Bassolino/Iervolino.

Mi sono dichiarato pronto a firmare le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale, purché le forze del centro sinistra indichino una strada da percorrere, dicano chiaramente qual è il progetto politico della città e quali saranno le donne e gli uomini chiamati ad attuarlo non essendo disposto alla “restaurazione”, per fedeltà al mandato politico ricevuto nel 2011.

Dico basta alla politica gridata, fatta solo per attirare l’attenzione mediatica volta solo a creare discredito alla classe politica stessa e degli show man che, poi, non hanno alcuna capacità né amministrativa né politica di fare squadra, col risultato di allontanare le menti migliori dai palazzi delle istituzioni e dai partiti.

L’esperienza De Magistris, infatti, mostra tutti i limiti della società civile nell’amministrazione della città. Se non c’è un progetto comune forte ed una condivisione non si va da nessuna parte e si finisce tutti per essere strumentalizzati.

La dimostrazione, e per questo faccio io stesso autocritica, anche se sono sempre stato in consiglio e mai nell’amministrazione, è che la società civile nella giunta De Magistris, non è riuscita a fare squadra pur avendo un numero sostanzioso di esponenti che forse avrebbero potuto maggiormente condizionare le scelte politiche se solo avessero avuto una maggiore sintonia tra loro e con i consiglieri che avevano – ed hanno – la stessa estrazione civica.

Nella Giunta Comunale di Napoli, infatti, all’inizio dell’esperienza c’erano gli assessori Narducci, Realfonzo, De Falco e Lucarelli, quattro assessori di peso e personalità nonché il  vicecapogabinetto Sergio Marotta, tutti provenienti dalla stessa parte della società civile (associazioni ed accademia), eppure non sono stati capaci di fare squadra né tra loro né con i consiglieri, tanto che sono stati espulsi uno alla volta. E’ da qui che occorre partire per capire come la società civile, che tanto va di moda, possa essere al servizio dei cittadini in politica.

Napoli in questo è un vero e proprio laboratorio politico del quale occorre fare tesoro altrimenti finiremmo per commettere sempre gli stessi errori.  La società civile presa in ordine sparso ed all’ultimo momento non serve perché prevalgono più i personalismi che il sentimento collettivo e lo spirito di squadra.

Il mio intervento al 03:13:32

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