Le polemiche che hanno investito la “festa” del 1 maggio a Bagnoli tra sindacato, sindaco ed amministrazione mi sembrano che non colgano il segno. Ancora oggi i giornali riportano notizie circa il malessere manifestato dai dirigenti sindacali per le dichiarazioni del sindaco ritenute ambigue perché insieme alla condanna alla violenza il primo cittadino ha manifestato anche una certa comprensione verso i giovani ed i lavoratori che hanno reagito perché privati della parola. Che a Bagnoli sarebbe accaduto qualcosa, a dire il vero, me l’aspettavo, non ci voleva molto per capirlo. Io dopo la festa a San Laise, che si è svolta in un clima assolutamente piacevole e sociale, per un pezzo ho accompagnato il corteo dei movimenti. Alcuni dei giovani li ho conosciuti anche perché hanno partecipato alle iniziative da noi svolte in Consiglio Comunale sulle tristi vicende di Bagnoli. Colgo un senso di ottusità in tutto questo. I sindacati che dovrebbero essere vicini ai lavoratori e formare la coscienza del lavoro si sono rizelati per il comportamento di coloro che sono stati definiti semplicemente facinorosi e violenti. Cosa si aspettavano i dirigenti fiori e pasticcini dopo che Bagnoli ha subito un doppio attacco criminale con l’incendio e con un fallimento ventennale, di ciò che è stato ritenuto solo un affare: la bonifica! Bagnoli come tante altre realtà è stata utilizzata per dare posti di lavoro a buon mercato senza pensare ad un progetto a lunga scadenza né ad un piano industriale serio che desse veri posti di lavoro! La lotta sindacale che non vuole essere miope deve, infatti, mirare a stanare la classe imprenditoriale e politica che non è stata capace di creare vero sviluppo, mettendo a confronto realtà europee già esistenti (vedi la Ruhr in germania) e non solo limitarsi a tutelare i posti di lavoro “creati nel nulla”, non in grado di dare sviluppo e benessere ai cittadini! Dalla lettura del decreto di sequestro di bagnoli futura emergerebbe, infatti, che la partecipata si è comportata come una società privata delle peggiori specie con l’unico obiettivo di conservare se stessa: posti di CDA, posti di Direttori, posti di dipendenti assunti senza alcun concorso pubblico. Città della scienza altro contenitore con 160 dipendenti ed un investimento pubblico iniziale di 110 miliari di lire (soldi nostri!). Per carità sono vicino a tutti questi lavoratori ma ciò non mi porta ad assolvere la classe dirigente che non ha fatto ciò che doveva limitandosi alla politica del posto di lavoro e non del lavoro. I giovani che ho sentito ed ho visto hanno voglia di sapere e di trarre le conseguenze ed io mi chiedo perché negarglielo? Oggi leggo sul Mattino dello sfascio del trasporto pubblico regionale e napoletano, la non bella figura fatta col ministro, e l’accusa di aver dato pensioni d’oro ed appetitose buone uscite ad amici degli amici, con una polemica tra bassolino, caldoro e de magistris …. Io voglio pensare ad un effetto purificatore della crisi chi ha avuto privilegi oggi deve mollare e chi ha consentito a questi privilegi oggi deve pagare in termini sia politici (scomparendo definitivamente dalla scena!), sia amministrativi che penali se ci sono gli estremi. Il processo politico, questo l’ho detto in più occasioni, è – e deve essere – più rigoroso di quello amministrativo e penale! Non ci basta l’assoluzione per dire che un politico ha ben amministrato! Non si devono fare sconti ed in questo i giornali hanno una grandissima responsabilità quando si limitano al dato giudiziario dell’assoluzione (come nel caso caso global service clikka) per sbandierare la correttezza e le capacità del politico santificato dal provvedimento giudiziario favorevole e dalle scuse di tutti senza scendere nel vero cuore del problema! L’ultima in un ente partecipato da Regione e Comune: non si capisce in ragione di cosa ha distribuito indennità supplementari di 2.000,00 €. (in sostanza un altro stipendio) a dipendenti distaccati. Occorre rigore e persone che non hanno paura di denunciare ciò che è accaduto contribuendo alla definitiva distruzione di una classe politico/borghese/imprenditoriale che ha solo succhiato linfa vitale ai cittadini. Spero che i sindacati confederali abbiano il coraggio di rinnovarsi e di affrontare a viso aperto queste vicende per onorare le vere lotte sindacali e la memoria di gente come Giuseppe Di Vittorio (clikka)!
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