Il Teatro San Carlo di Napoli ed i conti che non tornano

San CarloOggi (19.01.2014) ho partecipato alla conferenza stampa dei sindacalisti e lavoratori del San Carlo che poi si è trasformata in una assemblea. E’ stato interessante, per cercare di capire come stanno le cose al punto di vista dei lavoratori. Ci sono stati degli interventi che mi hanno molto colpito per la grande attenzione e professionalità che gli stessi lavoratori hanno dimostrato. Ancora una volta la politica credo ne sia uscita male, sia quella nazionale che quella locale. La parte che mi ha interessato molto è stato il raffronto con le esperienze degli altri Teatri, ed ancora una volta devo dire che a Napoli è il grado di approfondimento amministrativo che  è al palo. C’è una politica che va avanti con annunci ed una amministrazione che è lasciata indietro con sciatteria. Ogni giorno noi di Ricostruzione Democratica ci scontriamo con un livello di produzione amministrativo assolutamente scarso frutto di una inadeguatezza dei servizi che non sono in grado, spesso senza colpa, di produrre delibere di qualità ovvero asservita ad una politica che crede di essere al di sopra della legge.

Ebbene, nel caso del nostro Teatro Massimo per capire la “scarsezza amministrativa” con la quale gli stessi lavoratori si sono scontrati, basta solo vedere, senza neppure studiarli, mettendoli solo graficamente a confronto, i bilanci di altri Teatri di pari livello e quindi: bilancio 2012 del San Carlo (clikka), il bilancio 2012 del Teatro Regio di Torino (clikka) ed il bilancio 2012 del Teatro La Fenice di Venezia (clikka).

Il Bilancio 2012 del Teatro alla Scala di Milano non sono riuscito a trovarlo ma è interessante notare che nel Bilancio 2012 del Teatro Petruzzelli di Bari (clikka) è facile capire, addirittura, opera per opera quanto si è speso e quanto si è incassato in botteghino.

Che dire dobbiamo ancora lavorare e pretendere molto da chi si assume un incarico amministrativo nella nostra città a tutti i livelli. Nel caso di specie gli stessi lavoratori non sono riusciti a capire i conti del loro Teatro: chi sono i debitori?, chi sono i creditori? quanto ci costano gli spettacoli? che buco ci ha lasciato la vecchia amministrazione commissariale che, invece, avrebbe dovuto mettere le cose a posto? perché le nostre produzioni sono assolutamente più esigue rispetto a quelle degli altri Teatri di pari livello …

Comunque sono intervenuto all’assemblea dicendo le cose come stanno dal lato comunale … mi ha fatto un certo effetto sentirmi dire, dopo, da un giornalista, che ho avuto coraggio a dire le cose che ho detto … effettivamente siamo troppo abituati ad essere trattati come bambini mentre, invece, dovremmo avere il coraggio di dire e sentirci dire la verità altrimenti i conti non torneranno mai.

Ad ogni buon conto è assordante il silenzio del m5s sul caso San Carlo!

Sulle contingenze attuali ecco gli altri articoli su questo blog:

Il caso del Teatro San Carlo l’azione di ricostruzione democratica (clikka)

Il Pasticciaccio brutto sul Teatro San Carlo (clikka)

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