L’ex assessore del FORUM delle Culture

forumIl servizio delle Iene sull’ex assessore nicola oddati dice tutto (clikka) e mi lascia assolutamente basito. Peraltro oddati l’ho sentito parlare del Forum Universale delle Culture e ne ho sentito parlare, non immagino cosa possa essere accaduto prima e cosa poteva accadere dopo se la gestione fosse rimasta la stessa.

Da Repubblica Napoli di oggi 11.04.2014

Stipendi mai pagati sulla Elpis Le Iene stanano l’ex assessore Nicola Oddati

Denuncia di un ex stagista del Comune “Lasciò in ufficio una busta con i soldi”

UNA storia di versamenti fittizi e di tasse mai versate. Un’inchiesta, già nota, sulle voragini e le inefficienze per milioni di euro della società Elpis, che ora getta ombre ancora più inquietanti sulla partecipata delle affissioni e pubblicità del Comune, usata anche per eventi, poi travolta dai sospetti di illeciti e non a caso liquidata dalla nuova giunta. Ma ora nella vicenda spunta a sorpresa, grazie a una clamorosa testimonianza lanciata dall’ultima puntata tv de Le Ie-ne, l’anomalo ruolo di Nicola Oddati. Nel servizio realizzato da Giulio Golia, e trasmesso mercoledì scorso, ecco il racconto di un giovane, Pietro Lombardi, laurea triennale in Giornalismo al Suor Orsola e specialistica alla Sapienza, racconta che dopo aver prestato nel 2009 il suo servizio da stagista presso il Comune (com- plessivamente non retribuito), riceve a casa una cartella esattoriale da cui emerge che la Elpis gli avrebbe versato 5mila euro su cui non ha versato le tasse. Ma quei soldi corrispondono a stipendi mai pagati. Lombardi ne parla in Comune, e poi chiama la Elpis. D’un tratto, dice Lombardi, gli arriva la telefonata di Oddati e si incontrano in un bar: cosa che avviene quasi 10 mesi fa. Ripreso da videocamera occultata, Oddati assicura che la Elpis pagherà le tasse che il giovane ovviamente non intende pagare e gli suggerisce di dire, a un eventuale accertamento della giustizia, che aveva dimenticato. Lombardi, poco dopo, verrà invece sentito dalla Guardia di finanza, nell’ambito della doppia inchiesta in corso sulla Elpis: quella della Corte dei conti e quella della Procura di Napoli, titolare il pm Fabiana Mato gnetta. Lombardi dirà: «Non ho mai ricevuto soldi dalla Elpis».

L’ex assessore comunale ed ex patron del Forum delle Culture, registrato in audio e video a sua insaputa da Lombardi – volto e voce dell’ex politico sono coperti, eppure Oddati resta riconoscibile per i napoletani – interviene a favore del ragazzo ma spinge per mettere le cose “a posto” senza che, almeno così appare, gli accertamenti amministrativi possano creare altri problemi alla società o appurare la verità su quello che, evidentemente, è accadu- alla Elpis. Possibile che abbia qualcosa da nascondere, un amico da proteggere? Intervistato da Golia, Oddati sembra riconoscere di aver commesso «uno sbaglio», a far da mediatore in una storia dai contorni opachi. Anche perché avrebbe preparato una busta con dei soldi a titolo evidentemente risarcitorio per quel giovane gabbato dalla Elpis. Ieri sera, Lombardi, sentito da Repubblica, aggiunge: «La cosa curiosa è che io mai avevo avuto rapporti con la Elpis, solo con lo staff di Oddati e col consiglio comunale. Ho fatto lo stagista per oltre un anno al consiglio: mio referente e tutor era Mimmo Annunziata. E non so chi possa aver riferito a Oddati, all’improvviso, che io cercavo chiarezza negli uffici di Elpis». (conchita sannino)  Il giovane: “Il mio tutor in consiglio comunale era Mimmo Annunziata”

Bandi Forum delle Culture

forumPosto l’Avviso pubblico (clikka) del Forum delle Culture nonché gli estratti delle due linee progettuali: 1) Estratto_Esposizioni (clikka);  2) Estratto_Espressioni (clikka).

La scadenza per la presentazione di idee progettuali è fissata per il 17 marzo 2014. Per tutte le altre informazioni vai al link: FORUM DELLE CULTURE AVVISI E BANDI (CLIKKA).

Arrivare ai bandi pubblici per la selezione credo sia stata anche una nostra vittoria: Forum delle culture 2013 (Clikka). Speriamo bene.

Per gli articoli sul Forum delle Cluture su questo blog (clikka)

San Carlo e Forum delle Culture: Con la cultura ci si riempie la bocca

San CarloStamane (02.10.2013) in consiglio comunale dopo ciò che è accaduto e sta accadendo nel mondo della cultura ho ritenuto necessario intervenire sulle vicende del San Carlo oltre che sul Forum delle Culture oggetto dell’Ordine del giorno.

Il mio intervento sul San Carlo al 01:34:24

il mio intervento sul Forum delle Culture al 01:04:33

Di seguito il testo del DL Valore Cultura n. 91/2013

Art. 11

 Disposizioni   urgenti   per   il   risanamento   delle    fondazioni   lirico-sinfoniche e il rilancio del sistema nazionale  musicale  di   eccellenza.

  1. Al fine di fare fronte allo stato di grave crisi del  settore  e di pervenire al  risanamento  delle  gestioni  e  al  rilancio  delle attivita’ delle fondazioni lirico-sinfoniche,  gli  enti  di  cui  al decreto  legislativo  29  giugno   1996,   n.   367,   e   successive modificazioni, e di cui  alla  legge  11  novembre  2003,  n.  310  e successive modificazioni, di  seguito  denominati  “fondazioni”,  che versino  nelle  condizioni  di  cui  all’articolo  21   del   decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, ovvero non possano far fronte  ai debiti certi ed esigibili da parte dei terzi, ovvero che siano  stati

in regime di amministrazione straordinaria nel corso degli ultimi due esercizi, ma non  abbiano  ancora  terminato  la  ricapitalizzazione, presentano, entro novanta giorni dall’entrata in vigore  della  legge di conversione del presente decreto, al commissario straordinario  di cui al comma 3, un piano di  risanamento  idoneo  ad  assicurare  gli equilibri strutturali del bilancio, sia sotto il profilo patrimoniale che  economico-finanziario,   entro   i   tre   successivi   esercizi finanziari. I contenuti inderogabili del piano sono:

    a)  la  rinegoziazione  e  ristrutturazione  del   debito   della fondazione che preveda uno stralcio del valore  nominale  complessivo del debito esistente al 31 dicembre 2012, comprensivo degli interessi maturati  e  degli  eventuali  interessi  di   mora,   nella   misura sufficiente ad assicurare, unitamente alle altre  misure  di  cui  al presente comma, la sostenibilita’ del piano di  risanamento,  nonche’ gli  equilibri  strutturali  del  bilancio,  sia  sotto  il   profilo patrimoniale che economico-finanziario della fondazione;

    b) l’indicazione della contribuzione a carico degli enti  diversi dallo Stato partecipanti alla fondazione;

    c) la riduzione della dotazione organica del personale tecnico  e amministrativo fino al cinquanta per cento di quella in essere al  31 dicembre 2012;

    d) il divieto di ricorrere a nuovo indebitamento, per il  periodo 2014-2016, salvo il disposto del ricorso ai finanziamenti di  cui  al comma 6; nel caso del ricorso a tali finanziamenti nel  piano  devono essere  indicate  misure  di  copertura  adeguate  ad  assicurare  il rimborso del finanziamento;

    e) l’entita’ del finanziamento dello Stato, a valere sul fondo di cui al comma  6,  per  contribuire  all’ammortamento  del  debito,  a seguito  della   definizione   degli   atti   di   rinegoziazione   e ristrutturazione di cui alla precedente lettera a),  e  nella  misura strettamente  necessaria  a   rendere   sostenibile   il   piano   di risanamento;

    f)  l’individuazione  di  soluzioni   idonee   a   riportare   la fondazione,  entro  i  tre  esercizi  finanziari  successivi,   nelle condizioni di attivo patrimoniale e almeno di  equilibrio  del  conto economico;

 g)  la  cessazione  dell’efficacia  dei   contratti   integrativi aziendali  in  vigore,  l’applicazione   esclusiva   degli   istituti giuridici e dei livelli minimi delle voci del  trattamento  economico fondamentale e accessorio previsti dal vigente  contratto  collettivo nazionale di lavoro  e  la  previsione  che  i  contratti  collettivi dovranno in ogni caso risultare compatibili con i vincoli  finanziari stabiliti dal piano.

  2. I piani di risanamento, corredati di tutti gli atti necessari  a dare dimostrazione della loro attendibilita’,  della  fattibilita’  e appropriatezza  delle   scelte   effettuate,   nonche’   dell’accordo

raggiunto con le associazioni sindacali maggiormente  rappresentative in ordine alle previsioni di cui al comma 1, lettere c)  e  g),  sono approvati, su proposta motivata del commissario straordinario di  cui al comma 3, sentito il collegio dei revisori dei conti, entro  trenta giorni dalla loro presentazione, con decreto del Ministro dei beni  e delle attivita’ culturali e del turismo, di concerto con il  Ministro dell’economia e delle finanze. Con il medesimo decreto e’ definito il finanziamento  erogabile  ai  sensi  del  comma   6.   Le   eventuali integrazioni e modificazioni dei piani  conseguenti  all’applicazione del comma 3, lettera c), sono approvate,  su  proposta  motivata  del commissario straordinario di cui al comma 3, con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, di  concerto  con il Ministro dell’economia e delle finanze.

  3. Con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali  e del turismo, di  concerto  con  il  Ministro  dell’economia  e  delle finanze, da adottare entro venti giorni dall’entrata in vigore  della

legge di conversione del presente decreto, e’ nominato un commissario straordinario del Governo che  svolge,  con  i  poteri  previsti  dal presente articolo, le seguenti funzioni:

    a) riceve i piani di risanamento presentati dalle  fondazioni  ai sensi del  comma  1,  ne  valuta,  d’intesa  con  le  fondazioni,  le eventuali  modifiche  e  integrazioni,  anche  definendo  criteri   e modalita’ per la rinegoziazione e la ristrutturazione del  debito  di cui al comma 1, lettera a) e li propone, previa verifica  della  loro adeguatezza e sostenibilita’, all’approvazione del Ministro dei  beni e  delle  attivita’  culturali  e  del   turismo   e   del   Ministro dell’economia e delle finanze;

    b)  sovrintende  all’attuazione  dei  piani  di  risanamento   ed effettua un monitoraggio semestrale dello stato di  attuazione  degli stessi, redigendo apposita relazione da trasmettere al Ministero  dei beni  e  delle  attivita’  culturali  e  del  turismo,  al  Ministero dell’economia e delle finanze e alla competente sezione  della  Corte dei conti;

    c) puo’ richiedere le integrazioni e le modifiche  necessarie  al fine del conseguimento degli obiettivi di cui al  presente  articolo, tenuto conto, ai fini dell’aggiornamento dei  piani  di  risanamento, dello stato di avanzamento degli stessi;

    d) assicura  il  rispetto  del  cronoprogramma  delle  azioni  di risanamento previsto dai piani approvati;

    e)  puo’  adottare,  sentiti  i  Ministeri  interessati,  atti  e provvedimenti anche in via sostitutiva  per  assicurare  la  coerenza delle azioni di risanamento con i piani approvati, previa  diffida  a provvedere entro un termine non superiore a quindici giorni.

  4. Il Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del  turismo assicura, senza  nuovi  o  maggiori  oneri  a  carico  della  finanza pubblica,  le  risorse  umane  e  strumentali   necessarie   per   lo svolgimento dei compiti del commissario straordinario.

  5. Con il decreto di cui al comma 3 e’ stabilito il compenso per il commissario straordinario, nel limite massimo di cui all’articolo 15, comma 3, del decreto-legge 6 luglio  2011,  n.  98,  convertito,  con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.  111,  a  valere  sulle risorse di bilancio delle fondazioni ammesse alla procedura di cui al comma 1, nonche’ la durata dell’incarico.

  6.  E’  istituito  nello  stato   di   previsione   del   Ministero dell’economia e delle finanze un fondo  di  rotazione  con  dotazione pari a 75 milioni di euro per l’anno 2014 per la concessione a favore delle fondazioni di cui al comma 1 di finanziamenti di durata fino  a un massimo di trenta anni.

  7. Al fine dell’erogazione delle risorse di  cui  al  comma  6,  il commissario straordinario predispone un contratto tipo, approvato dal Ministero dell’economia e delle finanze, nel quale sono, tra l’altro, indicati il tasso  di  interesse  sui  finanziamenti,  le  misure  di copertura annuale del rimborso del  finanziamento,  le  modalita’  di erogazione  e  di  restituzione  delle  predette  somme,  prevedendo, altresi’, qualora l’ente non adempia nei  termini  ivi  stabiliti  al versamento delle rate di ammortamento dovute,  sia  le  modalita’  di recupero  delle  medesime  somme,  sia  l’applicazione  di  interessi moratori.   L’erogazione   delle   somme    e’    subordinata    alla sottoscrizione, da parte di ciascuna delle fondazioni di cui al comma 1, di contratti conformi al contratto tipo. Agli oneri derivanti  dal presente comma, pari a 3 milioni di euro a decorrere dall’anno  2015, si provvede ai sensi dell’articolo 15.

  8. Agli oneri derivanti dall’istituzione del fondo di cui al  comma 6, si provvede mediante corrispondente riduzione  dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 10, del decreto-legge 8  aprile 2013, n. 35, convertito, con  modificazioni,  dalla  legge  6  giugno 2013, n. 64, utilizzando la dotazione per l’anno 2014 della  “Sezione per assicurare la liquidita’ per pagamenti dei debiti certi,  liquidi ed esigibili degli enti locali”.

  9. Nelle more del perfezionamento del  piano  di  risanamento,  per l’anno 2013  una  quota  fino  a  25  milioni  di  euro  puo’  essere anticipata dal Ministero dei beni e delle attivita’ culturali  e  del

turismo su indicazione del Commissario straordinario, a valere  sulle disponibilita’ giacenti, alla data di entrata in vigore del  presente decreto, sulle contabilita’ speciali aperte ai sensi dell’articolo 3, comma 8, del decreto-legge 25 marzo  1997,  n.  67,  convertito,  con modificazioni, dalla legge 23  maggio  1997,  n.  135,  e  successive modificazioni, per la gestione dei fondi  assegnati  in  applicazione dei  piani  di  spesa  approvati  ai  sensi   dell’articolo   7   del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 149, convertito, con  modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 237, intestate ai capi degli  Istituti del Ministero dei beni e delle attivita’  culturali  e  del  turismo, nonche’ a valere sulle somme giacenti presso  i  conti  di  tesoreria unica degli Istituti dotati di autonomia speciale di cui all’articolo 15, comma 3, del regolamento di cui al decreto del  Presidente  della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233, e  successive  modificazioni,  a favore delle fondazioni  di  cui  al  comma  1  che  versano  in  una situazione di carenza di liquidita’ tale da pregiudicare la  gestione anche ordinaria della fondazione, alle seguenti condizioni:

    a) che la fondazione interessata, entro 30  giorni  dalla  nomina del Commissario straordinario,  comunichi  al  Ministero  dei  beni  e delle attivita’ culturali e del turismo e al Ministero  dell’economia e delle finanze l’avvio della negoziazione  per  la  ristrutturazione del debito della fondazione  che  prevede  uno  stralcio  del  valore nominale complessivo del debito stesso, comprensivo  degli  interessi maturati e  degli  eventuali  interessi  di  mora,  esistente  al  31 dicembre 2012, nella misura  sufficiente  ad  assicurare,  unitamente alle altre misure di cui al comma 1,  la  sostenibilita’  finanziaria del piano di risanamento,  gli  equilibri  strutturali  del  bilancio della   fondazione,   sia   sotto   il   profilo   patrimoniale   che economico-finanziario,  nonche’  l’avvio  delle  procedure   per   la riduzione  della  dotazione  organica   del   personale   tecnico   e amministrativo nei termini di cui al comma 1, lettera c);

    b) la conclusione dell’accordo di ristrutturazione  di  cui  alla lettera a), da inserire nel piano di risanamento di cui al  comma  1, entro il termine previsto da tale  comma  per  la  presentazione  del piano.

10. Il mancato verificarsi delle condizioni previste dal  comma  9, lettere a)  e  b),  determina  l’effetto  di  cui  al  comma  14.  Le anticipazioni  finanziarie  concesse  ai  sensi  del  comma  9   sono rimborsate secondo quanto previsto dai commi 6 e 7.

11. Al fine di sostenere gli enti che operano nel settore dei  beni e delle attivita’ culturali, a valere sulle giacenze di cui al  comma 9 sono versati all’entrata del bilancio dello Stato ulteriori importi

pari a 3,5 milioni  di  euro  per  gli  anni  2013  e  2014,  per  la successiva riassegnazione  ai  pertinenti  capitoli  dello  stato  di previsione del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali  e  del

turismo.

  12. Resta fermo l’obbligo di completamento dei  versamenti  di  cui all’articolo 4, comma 85, della  legge  12  novembre  2011,  n.  183, secondo una modulazione temporale pari a 2 milioni di euro per l’anno 2013 e a 8,6 milioni di euro annui per il periodo 2014-2018.

  13. Per  il  personale  risultante  in  eccedenza  all’esito  della rideterminazione delle dotazioni organiche di  cui  al  comma  1,  le fondazioni di cui al medesimo comma, fermo restando per la durata del soprannumero  il  divieto  di  assunzioni  di  personale,   applicano l’articolo 72, comma 11, del decreto-legge 25 giugno  2008,  n.  112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.  In caso di ulteriori eccedenze, con uno o piu’  decreti  del  Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e  la  semplificazione  e  con  il  Ministro dell’economia e delle finanze, previa informativa alle organizzazioni sindacali, sono disposti apposita procedura selettiva di idoneita’  e il successivo trasferimento del personale  amministrativo  e  tecnico dipendente a tempo indeterminato alla data di entrata in  vigore  del presente  decreto  nella  societa’  Ales  S.p.A.,  nell’ambito  delle vacanze di organico e nei limiti delle facolta’ assunzionali di  tale societa’.

  14. Le fondazioni di cui al comma 1, per le  quali  non  sia  stato presentato o non sia approvato  un  piano  di  risanamento  entro  il termine di cui ai commi 1 e  2,  ovvero  che  non  raggiungano  entro l’esercizio 2016 condizioni di equilibrio strutturale  del  bilancio, sia sotto il  profilo  patrimoniale  che  economico-finanziario,  del conto economico sono poste in liquidazione coatta amministrativa.

  15. Al  fine  di  assicurare  il  rilancio  del  sistema  nazionale musicale di eccellenza, le  fondazioni  adeguano  i  propri  statuti, entro il 31 dicembre 2013, alle seguenti disposizioni:

    a) previsione  di  una  struttura  organizzativa  articolata  nei seguenti organi, della durata di cinque  anni,  il  cui  compenso  e’ stabilito  in  conformita’  ai  criteri  stabiliti  con  decreto  del Ministro dei beni e delle  attivita’  culturali  e  del  turismo,  di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze:

      1) il presidente, nella persona  del  sindaco  del  comune  nel quale ha sede la fondazione, ovvero nella persona  da  lui  nominata, con funzioni  di  rappresentanza  giuridica  dell’ente;  la  presente disposizione non si applica alla Fondazione dell’Accademia  nazionale di Santa Cecilia, che e’  presieduta  dal  presidente  dell’Accademia stessa, il quale svolge anche funzioni di sovrintendente;

      2) il consiglio di indirizzo, composto  dal  presidente  e  dai membri designati da  ciascuno  dei  fondatori  pubblici  e  dai  soci privati che versino almeno il cinque per cento del contributo erogato dallo Stato;

      3) il sovrintendente, quale unico organo di gestione,  nominato dal Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e  del  turismo  su proposta del consiglio di indirizzo; il  sovrintendente  puo’  essere coadiuvato  da   un   direttore   artistico   e   da   un   direttore amministrativo;

      4) l’organo monocratico di  monitoraggio  degli  atti  adottati dall’organo di gestione, rinnovabile per non  piu’  di  due  mandati, nominato  con  decreto  del  Ministro  dei  beni  e  delle  attivita’ culturali  e  del  turismo,  con  il   compito   di   verificare   la sostenibilita’ economico-finanziaria e la corrispondenza  degli  atti adottati  dall’organo  di  gestione  con  le  indicazioni   formulate dall’organo di indirizzo, inviando almeno ogni due mesi una relazione al Ministero dei beni e  delle  attivita’  culturali  e  del  turismo sull’attivita’ di validazione svolta, secondo un  prospetto  definito con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali  e  del turismo;

      5) il collegio dei revisori dei conti, composto da tre  membri, rinnovabili per non piu’ di due mandati, di cui uno, con funzioni  di presidente, designato dal Presidente della  Corte  dei  conti  fra  i magistrati della Corte dei conti, uno in rappresentanza del Ministero dell’economia e delle finanze e uno in rappresentanza  del  Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo;

    b)  previsione  della  partecipazione   dei   soci   privati   in proporzione agli apporti finanziari alla  gestione  o  al  patrimonio della fondazione, che devono essere non inferiori al tre per cento;

    c) previsione che il patrimonio sia articolato  in  un  fondo  di dotazione, indisponibile e vincolato al perseguimento delle finalita’ statutarie, e in un fondo di gestione, destinato alle spese  correnti di gestione dell’ente.

  16. Le nuove disposizioni statutarie si  applicano  con  decorrenza dal 1° gennaio 2015. Il mancato adeguamento dello statuto nei termini di cui al comma 15  determina  l’applicazione  dell’articolo  21  del decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367.

  17.  L’organo  di  indirizzo  esercita  le  proprie  funzioni   con l’obbligo di assicurare  il  pareggio  del  bilancio.  La  violazione dell’obbligo comporta l’applicazione  dell’articolo  21  del  decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, e la responsabilita’ personale ai sensi  dell’articolo  1  della  legge  14  gennaio  1994,  n.  20,  e successive modificazioni. La fondazione e’ soggetta al rispetto della disciplina in tema di appalti di lavori, servizi e forniture prevista dal  decreto  legislativo  12  aprile  2006,  n.  163,  e  successive modificazioni.    Le    spese    per    eventuali    rappresentazioni

lirico-sinfoniche eseguite all’estero sono da  imputare  in  bilancio con copertura finanziaria specificamente deliberata.

  18. Anche agli effetti di quanto previsto dal presente articolo  in materia di ripartizione del contributo, gli organi di gestione  delle fondazioni   lirico-sinfoniche   coordinano   i   programmi   e    la realizzazione  delle  attivita’,  sia  all’interno   della   gestione dell’ente  sia  rispetto  alle  altre  fondazioni  lirico-sinfoniche, assicurando il conseguimento di  economie  di  scala  nella  gestione

delle risorse di settore e una  maggiore  offerta  di  spettacoli,  e possono a tal fine  essere  riuniti  in  conferenza,  presieduta  dal direttore generale competente,  che  la  convoca,  anche  per  gruppi individuati per zone geografiche  o  specifici  progetti  comuni.  La conferenza deve garantire  la  maggiore  diffusione  in  ogni  ambito territoriale  degli  spettacoli,  nonche’  la  maggiore  offerta   al pubblico giovanile, l’innovazione, la promozione di settore con  ogni idoneo mezzo di comunicazione, il contenimento  e  la  riduzione  del costo dei fattori produttivi, anche mediante lo scambio di spettacoli o la realizzazione di coproduzioni, di singoli corpi artistici  e  di

materiale scenico, e la promozione dell’acquisto o la condivisione di beni e servizi comuni al settore, anche con  riferimento  alla  nuova produzione musicale.

  19. Il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato presso le fondazioni lirico-sinfoniche e’ instaurato esclusivamente a  mezzo di apposite procedure selettive pubbliche. Per la certificazione,  le conseguenti  verifiche  e  le  relative  riduzioni  del   trattamento economico delle assenze per malattia o per infortunio non sul lavoro, si applicano le disposizioni vigenti  per  il  pubblico  impiego.  Il contratto aziendale di  lavoro  si  conforma  alle  prescrizioni  del contratto  nazionale  di  lavoro  ed  e’  sottoscritto  da   ciascuna fondazione   con    le    organizzazioni    sindacali    maggiormente rappresentative mediante sottoscrizione di un’ipotesi di  accordo  da inviare alla Corte dei conti. L’ipotesi di accordo deve rappresentare  chiaramente la quantificazione dei  costi  contrattuali.  La  Sezione Regionale di controllo della Corte  dei  conti  competente  certifica l’attendibilita’ dei costi quantificati e la loro compatibilita’  con gli strumenti di programmazione e bilancio, deliberando entro  trenta giorni dalla ricezione, decorsi i quali la certificazione si  intende effettuata positivamente. L’esito della certificazione e’  comunicato alla fondazione, al Ministero dei beni e delle attivita’ culturali  e del turismo e al Ministero  dell’economia  e  delle  finanze.  Se  la certificazione  e’  positiva,  la   fondazione   e’   autorizzata   a sottoscrivere definitivamente l’accordo. In  caso  di  certificazione non positiva della Sezione Regionale di  controllo  della  Corte  dei conti competente, le parti  contraenti  non  possono  procedere  alla sottoscrizione definitiva dell’ipotesi di  accordo  e  la  fondazione riapre le trattative per la sottoscrizione di una  nuova  ipotesi  di accordo,  comunque  sottoposta  alla  procedura   di   certificazione prevista dal  presente  comma.  Avverso  le  delibere  delle  Sezioni regionali di controllo le parti interessate  possono  ricorrere  alle Sezioni Riunite della Corte dei conti  in  speciale  composizione  ai sensi dell’articolo 1, comma 169 della legge  24  dicembre  2012,  n. 228. Le fondazioni, con apposita delibera dell’organo  di  indirizzo, procedono  a  rideterminare   l’organico   necessario   all’attivita’ effettivamente realizzata, previa verifica dell’organo di  controllo.  La delibera deve garantire l’equilibrio  economico-finanziario  e  la copertura degli oneri della dotazione  organica  con  risorse  aventi carattere di certezza e stabilita’.  L’articolo  3,  comma  6,  primo periodo, del decreto-legge 30 aprile 2010,  n.  64,  convertito,  con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2010, n. 100, si interpreta  nel senso che alle fondazioni, fin dalla loro trasformazione in  soggetti di diritto privato, non si applicano le  disposizioni  di  legge  che prevedono la stabilizzazione del rapporto di lavoro come  conseguenza della violazione delle norme in materia di stipulazione di  contratti di lavoro subordinato a termine, di proroga o di rinnovo dei medesimi contratti.

  20. La quota del fondo  unico  per  lo  spettacolo  destinata  alle fondazioni lirico-sinfoniche, come annualmente  determinata,  sentita la Consulta per lo spettacolo, con decreto del Ministro  dei  beni  e delle attivita’ culturali e del turismo,  e’  attribuita  a  ciascuna fondazione con decreto del direttore generale competente, sentita  la competente commissione consultiva, sulla base dei seguenti criteri:

    a) il 50 per cento della quota di cui al  periodo  precedente  e’ ripartita in considerazione dei costi  di  produzione  derivanti  dai programmi di attivita’ realizzati da  ciascuna  fondazione  nell’anno precedente quello cui si riferisce la  ripartizione,  sulla  base  di indicatori di rilevazione della produzione;

    b) il 25 per cento  della  quota  di  cui  al  primo  periodo  e’ ripartita in considerazione del  miglioramento  dei  risultati  della gestione attraverso la capacita’ di reperire risorse;

    c) il 25 per cento  della  quota  di  cui  al  primo  periodo  e’ ripartita in considerazione della qualita’ artistica dei programmi.

  21. Con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo,  sentita  la  competente  commissione  consultiva,  sono predeterminati gli indicatori  di  rilevazione  della  produzione,  i parametri per la rilevazione del miglioramento  dei  risultati  della gestione, i parametri per la rilevazione della qualita’ artistica dei programmi, il procedimento di erogazione ai fini  della  attribuzione del contributo di cui al comma 20.

Forum delle culture: la rinuncia di de magistris jr

forumIn calce il comunicato di Claudio De Magistris sulla sua rinuncia ad assumere qualsivoglia ruolo nel Forum delle Culture. I commenti di quelli che hanno accolto questa decisione di malavoglia criticando coloro che, invece, come me, l’auspicavano credo siano forieri di censure per molte ragioni che sono insiti in uno dei mali che affligge la nostra società e su cui vale la pena ancora una volta riflettere per tenere alta la guardia. Effettivamente la “fratellanza” non dovrebbe essere di impedimento ad assumere un ruolo quando uno è capace, competente ed onesto, ma siamo a Napoli ed in Italia, dove il nepotismo, il “fratellismo” ed il “cuginismo”, hanno fatto danni enormi deprimendo non solo l’economia ma anche le aspettative di coloro che, seppure capaci e competenti, hanno dovuto riparare all’estero per trovare lavoro! Ci lamentiamo poi della cd. fuga dei cervelli ma cosa fanno gli amministratori per impedirla mi chiedo!! Questi discorsi non li comprendo de magistris doveva essere l’alternativa e l’alternativa si misura anche su queste cose che, al limite, possono essere ingiuste nel caso particolare ma assolutamente dovute sul piano generale e dell’esempio! Apprendo, quindi, con soddisfazione questa decisione di demagistris jr e spero che il fratello del sindaco non ricopra più alcun ruolo nell’amministrazione né a titolo gratuito né tantomeno retribuito, per le ragioni spiegate! Di persone competenti, capaci ed oneste che hanno partecipato alla campagna elettorale ce ne sono e, se questo è il criterio, non vedo perché debba prevalere la posizione del fratello del sindaco e non quella di tanti altri! Napoli e l’Italia soffre di baronie a tutti i livelli dall’università agli ospedali passando per P.A., società partecipate e professioni, dove i cognomi sono sempre gli stessi e le competenze sono assolutamente in secondo piano!! Non accetto nel modo più assoluto l’eccezione! Per le nomine il sindaco di Napoli farebbe bene, una volta per tutte, a dare una spinta affinché si adotti un regolamento (una proposta su cui lavorare c’è già clikka) che preveda una maggiore trasparenza come è negli altri comuni italiani come Milano, Cagliari etc etc. Napoli non deve essere da meno! per questo io mi sono battuto in campagna elettorale non per altro! Capisco che questo mio ragionamento può essere fastidioso per qualcuno, ma questa è la prospettiva di uno che si chiama gennaro esposito la condizione della stragrande maggioranza del popolo italiano che non ha i cd. santi in paradiso, in Comune, Regione o in ogni altra amministrazione, ma che sente sulla pelle il sopruso ogni volta che si predilige il cognome al merito! In queste cose conta l’esempio!

Dalla pagina FB di Claudio De Magistris:

“Ho assistito da fuori Napoli al dibattito che si è aperto in merito ad un mio possibile coinvolgimento nel Forum Universale delle Culture 2013, con contratto remunerato in qualità di responsabile organizzativo. Al mio rientro mi sono concesso un giorno di riflessione e adesso vorrei chiarire alcune cose in relazione a quella che è stata semplicemente un’ipotesi, non avendo mai visto o ricevuto alcuna reale proposta. Anticipo che non ho alcuna intenzione di accettare incarichi, retribuiti o meno, per il Forum.

La motivazione non è figlia dell’accusa di favoritismo familiare, che pure e’ circolata in questi giorni, e che contesto fortemente. Il mio cognome è per me motivo di orgoglio, ma certo non fonte di guadagno. Il mio percorso – lavoro da oltre vent’anni- l’ho fatto sempre seguendo ideali e passioni e quello che ho costruito, ad oggi, è per me motivo di soddisfazione e forza. E per questo non devo ringraziare nessuno. Cerco di permettermi il lusso della coerenza e della dignità prima di tutto. La mia famiglia non è e non sarà quella in cui troverete assunzioni a vita clientelari, consulenze d’oro, ingiustificate prebende o altro. Siamo persone semplici e perbene: queste cose noi le combattiamo. Cercate pure altrove.

Non è neanche, la mia, una reazione causata dalla gazzarra a cui hanno partecipato in tanti portando, in alcuni casi con cattiveria e grandissima ipocrisia, non il loro pensiero, bensì il loro pregiudizio. Una gazzarra che è altra cosa dal dibattito sincero e onesto, che pur comprendo, sull’opportunità politica del mio ruolo nel Forum.

Non è neanche dovuta alla volontà di evitare che Luigi, che ha sempre espresso contrarietà verso forme di contrattualizzazione da parte del Comune, fosse linciato dal “primo” di passaggio, magari per strumentalizzazione politica.

La motivazioni che mi porta ad escludere un contratto è che, assistendo al dibattito di questi giorni, ho capito che un mio coinvolgimento nell’organigramma sarebbe diventato capro espiatorio di qualsiasi episodio legato all’evento e motivo di acuirsi delle dannose diatribe politiche che logorano e annoiano la città da anni. Sarebbe veramente difficile lavorare con serenità in questo contesto e rischierei, quindi, di danneggiare chi con passione si sta dedicando a mettere in piedi struttura e programma del Forum.

Un Forum che ha avuto una storia molta sofferta, la stessa storia che avrebbe dovuto spingere ad un dignitoso silenzio quanti, invece, in questi stessi giorni, hanno scelto ipocritamente di pontificare.

Riassumendo in breve alcuni aspetti significativi. Prima una fondazione, legata alla precedente amministrazione, che partiva avendo speso già tanto e con più di un milione di euro di debiti a discapito di enti, associazioni e professori di scuola; poi l’accordo che ha visto l’Ente regionale avere più peso nella fondazione; poi la riduzione drastica dei fondi: 250 milioni di euro, poi 150, poi 56, poi 25 e poi 16. Per la precisione 11 milioni per la città: 5 infatti sono trattenuti dalla Regione per eventi da gestire fuori città con le proprie società inhouse, a corollario di tanti soldi impegnati, sempre dalla Regione, nel cosiddetto “Verso il forum delle culture”: Festival ed altre iniziative sostenute con fondi europei. Non tralasciando, infine, melina e pasticci amministrativi che hanno fatto si che la delibera ‘madre’ fosse approvata dalla Regione in luglio, cioè mesi dopo dalla data originariamente prevista per l’inaugurazione (primavera 2013), ovviamente poi rinviata a causa di tale ritardo.

Nonostante questa storia sofferta, il Forum è comunque una opportunità per Napoli e la Campania. Anche da semplice cittadino, infatti, sono fiducioso che tutti i soggetti interessati possano continuare a lavorare in sinergia istituzionale per la migliore riuscita dell’evento.

Per quanti continuano, invece, ad interrogarsi su cosa abbia intenzione di fare, tengo a precisare che, valutando proposte e idee che mi sono giunte in questi mesi, non verrà meno la mia partecipazione attiva al progetto politico di cambiamento, a cui fin dall’inizio ho contribuito“.

Sul forum vedi pure:

forum delle culture 2013 (clikka)

Il forum delle beffe (clikka)

Il Forum Universale delle Beffe

forumDel  Forum delle Culture 2013 (clikka) ci siamo occupati più volte e di recente la stampa tiene quasi un bollettino di guerra sull’evento del quale ormai non si capisce più nulla tra comune, regione, fratelli e Fondazione; ovvero, è molto probabile che si sta facendo in modo di non far capire più nulla visto che dovrebbero, a questo punto, arrivare i soldi e l’intendimento, da quello che leggo sui giornali, parrebbe quello di tenere fuori la fondazione forse perché non “controllabile”. Sulla vicenda addirittura è stato tirato in ballo in modo del tutto incomprensibile, dall’assessore daniele, anche oddati che ovviamente ha declinato l’invito sbattendo la porta e rilasciando anche una lunga intervista al Corriere sui suoi meriti e sulla sua lungimiranza nell’aver intercettato il Forum Universale delle Culture. Credo sia utile, per capire come sono andate effettivamente le cose, leggere l’intervista apparsa oggi (27.08.2013) su corriere del mezzogiorno, di Beatrice Carrillo, professoressa all’Istituto Tecnico Professionale di San Giovanni a Teduccio. A ciò occorre aggiungere che l’amministrazione oddati del “forum senza forum” ha lasciato ulteriori molti debiti che occorrerà onorare e sui quali, pare, sia in corso un’accertamento da parte della Magistratura Contabile. Sulla vicenda fratellino del sindaco ovviamente mi sono già espresso manifestando tutto il mio disappunto con una dichiarazione che riporto in calce all’articolo e che ho già postato su FB. Mi verrebbe da dire archiviamo questa pagina e tiriamo le somme facendo in modo che almeno questa volta chi ha sbagliato paghi! In effetti era questo ciò che mi sarei aspettato dall’amministrazione che abbiamo contribuito a far eleggere … ma evidentemente ci siamo sbagliati il rigore, la trasparenza, la partecipazione e la condivisione del potere erano solo uno promesse elettorali alle quali, invece, noi di Ricostruzione Democratica crediamo ancora!!

Dal Corrire del mezzogiorno di oggi (27.08.2013) Paolo Cuozzo

Forum, beffati cento professori

Formati nel 2010, avevano predisposto progetti per migliaia di studenti

Cento insegnanti — per altrettante scuole napoletane — incaricati di redigere progetti per il Forum delle Culture. Un’idea del Comune di Napoli datata 2008. Professori che hanno anche svolto corsi di formazione professionale, due volte a settimana per 46 ore ore totali, da pagare 17,50 euro-l’ora. Ma i soldi, per ora, non li hanno ancora avuti «nonostante i progetti siano stati fatti, i ragazzi abbiano seguito i nostri corsi e le scuole abbinano messo a disposizione le strutture», dice Beatrice Carrillo, insegnante della Livatino di San Giovanni a Teduccio che ha sollevato il caso.

NAPOLI — Beatrice Carrillo, di professione professoressa di Italiano e Storia all’Istituto Tecnico, professionale e scientifico Rosario Livatino di San Giovanni a Teduccio, al Forum delle Culture aveva creduto profondamente. Tanto da dedicarci, nella sua qualità di prof, anche alcune ore — 46, per la precisione — al di fuori dell’orario di lavoro per formarsi e predisporre un progetto da illustrare ai propri alunni. Poi, però, come altri 99 suoi colleghi, da oltre due anni e mezzo non solo non ha saputo più nulla del progetto, ma neppure dei soldi che il Comune di Napoli avrebbe dovuto riconoscergli per la formazione professionale «effettuata — racconta — da docenti dell’orientale, della Federico II e del Suor Orsola Benincasa».

Scusi, ma da quando non ha più notizie?

«Dal gennaio del 2011 quando incontrammo l’ex assessore alla Cultura, Nicola Oddati, poco prima della sua candidatura alle primarie. Da allora, è stato silenzio totale e nessuno ci ha fatto sapere più nulla».

Lei ha seguito dei corsi di formazione che dovevano essere retribuiti. Ma in che misura?

«Per le 46 ore, suddivise in due turni settimanali da tre ore ciascuno, avremmo dovuto avere 17,50 euro l’ora per un totale di 873 euro che, almeno io, ma penso anche gli altri, non ho mai avuto».

Ora che farà?

«Non so come mi regolerò. Anche se, sia chiaro, il problema non è avere i soldi ma sollevare il caso su come vengono distribuiti e utilizzati i soldi del Forum».

Cosa avreste dovuto fare per il Forum?

«Nel progetto, che Oddati avviò nel 2008 per essere pronti per tempo, furono coinvolte cento scuole napoletane ognuna delle quali indicò un proprio docente. I corsi di formazione si tennero al Palazzo della Conoscenza di via Terracina. Si trattò di corsi organizzati sulla base di appartenenza alle scuole, quindi per elementari, medie inferiori e superiori. Ognuno di noi ha dovuto predisporre un progetto per un corso che si sarebbe chiamato “Pacemaker a Scuola, nell’ambito di iniziative di preparazione al Forum delle culture”. E noi preparammo anche un progetto».

Scusi, ma solo voi o anche le altre 99 scuole avete predisposto il progetto?

«Tutti e cento. Il nostro progetto si chiamava “L’Etica della Pace”. Abbiamo anche invitato un imam ai nostri corsi e proposto una serie di film nell’anno scolastico 2010-2011 per preparare i ragazzi al Forum. Dal Comune abbiamo anche avuto tanto materiale e schede da compilare da consegnare entro il 20 gennaio 2010. Per la mia scuola, inoltre, c’era un piano finanziario che comportava un impegno di spesa di circa 6.000 euro».

E questi soldi la sua scuola li ha avuti?

«No. Mi risulta che la segreteria si è anche messa in contatto col Comune per avere notizie, anche perché le scuole hanno sostenuto dei costi per tenere le aule aperte di pomeriggio, pagando personale di segreteria, personale Ata e così via. Ma nessuno ci ha saputo dire mai nulla».

Cosa si aspetta a questo punto?

«Davvero non lo so. Anche perché dal 18 gennaio del 2011 ad oggi pareva che il Forum fosse qualcosa di tramontato e solo ora se ne riparla».

La mia dichiarazione sulle vicende ferragostane comunali:

Ritengo le dichiarazioni della assessora tommasielli la negazione della politica. Questo scorcio di estate napoletana ci sta mostrando una prospettiva assolutamente singolare per come era iniziata l’esperienza de magistris fondata su basi assolutamente diverse ed invece finite nel solco di una politica compromessa che era proprio quella che i cittadini volevano sconfiggere. Nomine di dirigenti, perdoni ed ipotesi di incarichi retribuiti a parenti stretti del sindaco in pieno ferragosto mi lasciano l’amato in bocca e mi confermano l’idea che non si può essere della stessa parte. Ricostruzione Democratica è nata in consiglio comunale proprio per mantenere acceso quello che era lo spirito iniziale di tanti cittadine e cittadini che hanno avuto la convinzione che si poteva voltare pagina, con serietà, competenza e spirito di abnegazione, purtroppo traditi già all’alba di quello che doveva essere il nuovo inizio con incarichi a cugine e fratelli che oggi appaiono qualificanti di una azione amministrativa che combatteremo politicamente con tutte le nostre forze.

Forum delle Culture 2013

forumIl 12.03. u.s. insieme alla presidente della Commissione Cultura abbiamo convocato una commissione congiunta sul Forum delle Culture, visto che è prossimo e dai giornali non si capiva nulla. Il giorno successivo ci sono stati vari articoli di giornali. Alla commissione ha partecipato il Capo Gabinetto del Sindaco, il Segretario Generale ed il Commissario della Fondazione Forum delle Culture. Ho cercato, come al solito di fare una operazione trasparenza e la presenza del Segretario Generale è servita per chiarire che ogni progetto culturale del Forum, visto che è finanziato con soldi pubblici, dovrà essere organizzato con il rispetto delle procedure di evidenza pubblica. Noi come ho già scritto da qualche parte siamo amanti dell’ovvio. Si dell’ovvio, poiché parrebbe che la fondazione Forum delle Culture abbia speso circa 1.900.000,00 senza il rispetto delle procedure e che siano stati selezionati degli eventi, dalla passata amministrazione oddati, senza  attuare alcuna procedura di evidenza pubblica o bando di gara che dir si voglia. Noi come Ricostruzione Democratica abbiamo chiaramente detto che vigileremo e che neppure un euro dovrà essere speso. Nella Commissione sono intervenuti i consiglieri comunali presenti tra cui Carlo Iannello e Simona Molisso, consiglio la visone anche perché così capirete come si lavora nelle commissioni del Vostro Comune, almeno quelle a cui partecipiamo noi. Ringrazio Dario Catania che con la NUB ha curato la ripersa.

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