Sono in Campagna Elettorale

gennaro consiglioDiciamola così: C’è una categoria di eletto o aspirante tale o supporter che non ha mai fatto nulla, non è mai intervenuto nel dibattito pubblico, non si è mai occupato della cosa pubblica o se n’é occupato pochissimo o male (o tutte e due cose insieme) che oggi, con le elezioni regionali alle porte, come vede qualcuno fare qualcosa, con grande slancio l’accusa di fare campagna elettorale perché si sente scavalcato o inadeguato a contrapporre validi argomenti e, pertanto, taglia corto con la frase: “si vabbè stai facendo campagna elettorale”, anche per sminuire il tuo lavoro ed il tuo impegno. Questa cosa, ovviamente, mi offende non poco! Di questa malattia è anche affetto qualche cittadino che non conosce nulla della vita politica comunale ed allora ti accusa. Il risultato, ulteriore, è che in campagna elettorale gruppi di cittadini o associazioni quando organizzano qualcosa, semmai con la tua partecipazione, poi ti chiedono di non intervenire  (come mi è capitato, qualche volta, nel 2011).

Ebbene, per sgombrare il campo da ogni equivoco, posso dichiarare che in questi quattro anni di mandato di consigliere comunale io sono sempre stato impegnato in campagna elettorale, occupandomi: di Bagnoli, di Porto Fiorito, della società Bagnoli Futura, dello Stadio San Paolo, dell’ABC, delle case famiglia, degli impianti sportivi 219, della ZTL cittadina, dello ZOO di Napoli, dell’Edenlandia, della Mostra D’Oltre Mare, della società napoli Servizi, degli immobili del comune di napoli, dell’ANM e dei suoi lavoratori, della Metropolitana, del personale del comune, delle nomine nelle società enti ed istituzioni comunali, del regolamento delle sale da gioco, del disastro di alcune scuole cittadine, del regolamento per l’uso e la gestione degli impianti sportivi, della raccolta e smaltimento degli oli esausti, del centro direzionale, della mensa scolastica, dei fondi europei, del porto di napoli, della sanità pubblica, della sicurezza dei fabbricati, del regolamento delle opere dell’ingegno, del CAAN di Volla, del Mercato Ittico di Napoli, del testamento biologico, delle unioni civili, della toponomastica cittadina, del disturbo alla quiete pubblica, dei derivati nel bilancio del comune di napoli, della discarica di pianura, della polizia locale, dei dirigenti del comune di napoli, del Tribunale di Napoli, della professione di Avvocato,  …. potrei continuare ma potrete anche voi fare tutte le ricerche su questo blog e sui giornali che  spesso hanno ospitato mie lettere o miei interventi, trovando sempre, accompagnate alle critiche, anche le proposte!

Allora si sono in campagna elettorale mettetevi l’anima in pace, lo sono sempre stato da quando ho deciso di occuparmi della cosa pubblica, fatelo anche voi, però non lo fate solo in prossimità delle elezioni, fatelo sempre cosicché è capace che questo paese lo raddrizziamo!

Scusate per lo sfogo ma questa cosa la dovevo dire dopo aver ricevuto per l’ennesima volta la stessa accusa per essermi impegnato alla ricerca della risoluzione di questa vicenda: scuole belle ed innanzitutto sicure (clikka)

Il destino dello Stadio Collana

In questi giorni si sta discutendo dell’uso dello stadio collana ed ho una seria difficoltà a comprendere bene come far conciliare tutti gli sport che da anni si praticano all’interno della struttura. E’ chiaro che le potenzialità dell’impianto, per come è collocato, sono enormi e si deve anche trovare la soluzione che consente il recupero delle aree interdette. Diciamo che io ho un rapporto nostalgico col collana perché è il luogo dove, da poco più che ragazzino vinsi nel 1981 il mio primo campionato italiano di lotta stile libero classe esordienti. Oggi l’assessore con delega allo sport, con un provvedimento che non ho ancora avuto modo di leggere, ha riservato il campo alla carpisa, squadra di calcio femminile ed al campania calcio, con l’effetto che sul campo non possono più praticarsi le discipline di atletica. Per ragioni sentimentali diciamo che mi ribolle il sangue nelle vene perché credo che il comune dovrebbe promuovere quelle discipline sportive che da sempre sono dilettantistiche ed in ogni caso non si può pensare che si aggiunga una disciplina in sostituzione di un’altra per il solo fatto che quella subentrata ha dato una “mano” al comune rifacendo il manto erboso. Ad ogni modo credo che la cittadinanza dovrebbe avere la possibilità di pronunciarsi, sia perché riservare il campo al solo gioco del calcio riduce di molto il numero degli utenti, sia perché in campagna elettorale ricordo bene che si è parlato molto della promozione degli sport diversi dal calcio che ormai ha connotazioni più di spettacolo che non si sport.

Di seguito lo sfogo di Corrado Grasso presidente provinciale della FIDAL da il Mattino di Napoli del 6 ottobre 2012 Vincenzo Di Guida

Non si tratta di sfratto, ma l’atletica al Collana si sente in pericolo, paradossalmente proprio in virtù del nuovo manto erboso. Vietati i lanci e proprio per quelli il Comune «suggerirebbe» il trasferimento dell’attività al Virgiliano. «Capisco il martello – sottolinea il presidente provinciale Fidal, Corrado Grasso – ma come si fa a negare disco e giavellotto? Non fanno danni e avviano alla disciplina. Sarebbe un’atletica dimezzata su una pista in pessimo stato che non permette la disputa di gare in un impianto i cui, tra l’altro, i canoni di concessione sono anche aumentati».
Un migliaio gli atleti che utilizzano il campo vomerese. Per Grasso: «Il Virgiliano sarebbe una costrizione per un’area a grande vocazione sportiva quale è il Vomero. Non vogliamo fare la fine di basket e pallavolo che sono spariti. Rugby, calcio, football sono valori aggiunti per l’impianto, non sostitutivi dei nostri. Al Collana atletica e calcio vanno a braccetto dagli anni ’50 quando i valori sportivi erano evidentemente più forti. L’atletica non è il footing, è molto più complessa e portatrice di cultura sportiva: quella che spesso si sbandiera senza applicarla realmente».
Il paradosso raccontato i dirigenti dell’atletica è il timore che lanci e salti possano sparire poi anche dal Virgiliano. «Si sta studiando la possibilità di far giocare football e rugby sul nostro campo – racconta Enzo Miceli, storico dirigente dell’atletica posillipina – passi per il primo che non ha bisogno di grandi spazi, ma per il rugby significherebbero l’eliminazione delle pedane in una struttura che in cui sono stati spesi tanti soldi per dedicarla all’atletica. Vogliamo convivere con tutti ma se il terreno è occupato da allenamenti di altre discipline come potremmo effettuare i nostri?».
Preoccupato anche il presidente della Fidal regionale Sandro Del Naia: «Consideriamo la politica del Comune miope in un momento in cui l’impiantistica sportiva resta deficitaria».

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