Blocchiamo il furto delle Spiagge nella Finanziaria!

Il tema delle concessioni balneari è di queste ore e sono decenni che rappresenta un vero e proprio furto ai danni dei cittadini italiani. Difatti, le concessioni balneari per fare un piacere elettorale alla lobby delle spiagge a pagamento non vanno a bando da decenni e di proroga, in proroga nel 2020 verranno a scadenza di modo che si è messo in moto un meccanismo di “persuasione” nei confronti dei parlamentari che devono fare l’ennesimo regalo. Gli Emendamenti alla Finanziaria per le Concessioni Balneari (clikka) li ho recuperati, vi consiglio di leggerli per rendervi conto di quanto sono benevoli, una benevoleza che nei confronti di noi cittadini normali non si è mai vista. In sostanza si va dalla proroga senza gara da 15 a 20 anni a proposte oscene di sconti e snatorie fiscali. Il problema è serio perché si stanno sperticando le mani anche i parlamentari di maggioranza, M5S e Lega. A dirigere la maggioranza infatti è Sergio Battelli che rilascia anche interviste (clikka), che con il suo brillante intuito politico pensa di poter mettere bocca su un tema tanto delicato che involge i diritti dei cittadini per accaparrarsi qualche consenso. Per dirne una a Bagnoli (Napoli) le cronache giudiziarie ci hanno svelato che un concessionario, in questo caso era il Club Partenopeo, che ha trasformato la concessione balneare in discoteca, incassava 130.000/140.000 € ogni tre giorni pagando un canone concessorio mensile di 171,61 €. Per far comprendere il furto Vi offriamo lo schema riassuntivo delle concessioni balneari del litorale flegreo (clikka). Ora il Governo Giallo/Verde vuole prorogare le concessioni balneari di 15 o 20 anni, concessioni, che sono state già prorogate con legge fino al 31.12.2020, in violazione della costituzione e delle direttive europee, dai precedenti governi/ladri. Questa cosa è oscena! Occorre che si formi una mobilitazione cittadina contro questo scippo! Non un passo indietro. Sono ore decisive perchè il tutto lo si vuole fare con gli emendamenti alla manovra finanziaria! Scrivete a tutti, simpatizzanti, attivisti, parlamentari del M5S e della Lega che conoscete! Smascherateli fategli sapere che voi sapete, devono vergognarsi di votare un tale furto. Questa cosa deve essere un punto irrinunciabile su cui devono capire che devono far cadere anche il governo.

Ai parlamentari e ad ogni eletto del M5S in qualsivoglia amministrazione dico che questo è il momento di ribellarsi e minacciare di dimettersi dal gruppo questa cosa tradisce lo spirito dei cittadini che vi hanno votato: MINACCIATE DI DIMETTERVI TUTTI DAI RISPETTIVI GRUPPI POLITICI!

Quanto alla legittimità della scelta l’Europa si è già espressa molte volte ed i queste ore filtrano notizie dalla Corte di Giustizia Europea che sottolinea come una proroga sarebbe in contrasto con il trattato: leggi Repubblica.it (clikka)

Per rendervi la cosa semplice non solo Vi ho selezionato i Parlamentari resposnabili di questo scempio (clikka) con tanto di foto e di appartenenza ai partiti ma vi ho anche già selezionato i loro indirizzi email cosicché voi possiate inondarli di mail di protesta con un semplice copia ed incolla:

battelli_s@camera.it;antonio.saccone@senato.it;  massimo.ferro@senato.it;raffaele.fantetti@senato.it;

donatella.conzatti@senato.it;fiammetta.modena@senato.it;
gilberto.pichettofratin@senato.it;cristiano.zuliani@senato.it;

christian.solinas@senato.it;roberta.ferrero@senato.it;erica.rivolta@senato.it;
alberto.bagnai@senato.it;roberto.marti@senato.it;paolo.ripamonti@senato.it;

marco.marsilio@senato.it;antonio.depoli@senato.it;

emilio.floris@senato.it; licia.ronzulli@senato.it;roberta.toffanin@senato.it;

antonio.barboni@senato.it;massimo.mallegni@senato.it;

dario.damiani@senato.it;caterina.biti@senato.it
massimiliano.romeo@senato.it;maurizio.gasparri@senato.it;

antonio.iannone@senato.it

La Tragedia di Corinaldo sia di Monito alle Istituzioni

La tragedia di Corinaldo lascia attoniti per la tenera età degli avventori, appena adolescenti e per gli interrogativi sociali, amministrativi e politici che pone. Come Avvocato e Presidente del Comitato Vivibilità Cittadina mi sono occupato spesso della sicurezza, perché quasi sempre le condizioni di invivibilità di piazze, strade, interi condomini e case è legata al caos ed alla violazione di qualsivoglia norma di prevenzione. Molti sono gli esposti che abbiamo rivolto alle Autorità Amministrative e poi, in mancanza di risposte, alla competente Procura della Repubblica, senza purtroppo aver sortito alcun apprezzabile effetto. E’ famoso, infatti, il caos e l’anarchia che impera nell’industria del divertimento napoletano. Ebbene, la tragedia di Corinaldo dovrebbe, per lo meno, essere una lezione innanzitutto per le istituzioni che hanno il primario compito di vigilare sulla sicurezza dei cittadini. Posso dire che le leggi ci sono, ma in chi dovrebbe rispettarle e farle rispettare, purtroppo, manca la cultura della prevenzione e della sicurezza. Si campa alla giornata, all’insegna del “che Dio ce la mandi buona”. Se non fosse così, difficilmente si accetterebbe ciò che accade sul lungo mare di Bagnoli, dove non molto tempo fa sono state rinvenute decine di flaconi vuoti di Alcovar, la cd. droga dello stupro, dove per l’inconcepibile scelta di autorizzate ben otto discoteche in due chilometri di strada, assistiamo alla completa paralisi della mobilità, con ambulanze bloccate nel traffico che spesso trasportano minori in coma etilico che non riescono neppure a raggiungere la destinazione in tempi ragionevoli per un “pronto soccorso”. Se non fosse così la Polizia Municipale non guarderebbe distrattamente, senza fare nulla, le tante occupazioni abusive di suolo pubblico negli stretti vicoli del centro storico, che pongono una seria questione di sicurezza pubblica. Se non fosse così, non si accetterebbero le tante attività di pubblico spettacolo allestite da esercizi commerciali che hanno a stento l’autorizzazione per mescere una birra. Spesso mi sono confrontato con dirigenti e funzionari e la sensazione che ho avuto è che tutto ciò accade per agevolare l’iniziativa economica. Quest’ultima spesso al centro di benevoli decisioni dei Tribunali del Sud, più che di quelli del Nord. E’ frequente, purtroppo, l’atteggiamento in chi deve decidere, di mettere sullo stesso piano i diritti umani, alla vita, alla salute ed alla casa, con quelli economici, senza considerare che la scala di valori costituzionali vede recessivi i diritti economici rispetto a quelli dell’uomo; come se per  l’emergenza lavoro si potesse anche morire. A ciò si aggiunge la legislazione sulla semplificazione che, sempre per agevolare l’iniziativa economica, si fonda sulla fiducia nei professionisti, chiamati a redigere “atti di asseverazione” circa il rispetto delle norme sanitarie, urbanistiche e di sicurezza di locali commerciali e di pubblico spettacolo. Il cd. silenzio assenso che purtroppo molto spesso si rivela nocivo, perché fondato su interpretazioni alquanto “singolari” di professionisti che hanno la matematica certezza di non essere soggetti ad alcun controllo, poiché gli uffici competenti sono al corto di personale. Il sistema così come congeniato, purtroppo, non funziona perché alla fiducia nei professionisti deve corrispondere la certezza della severa punizione di chi viola la legge o attesta il falso. Non sono rari, infatti, i casi in cui col silenzio assenso, vengano autorizzati cambi di destinazioni d’uso di immobili, in modo improprio, o vengano autorizzate attività commerciali in scantinati del centro storico, privi di uscite di sicurezza, non idonei all’uso commerciale, che si potrebbero trasformare in vere e proprie “trappole per topi”. Ebbene, la vicenda di Corinaldo ci riporta con i piedi per terra, anzi ci fa precipitare al suolo, nella misura in cui facciamo il raffronto con la condizione napoletana, dove ritroviamo tutti gli ingredienti esplosivi che hanno portato alla tragedia: locali affollati, tanto alcol, molti minori e tanta droga, con l’aggravante, assolutamente non trascurabile, della paralisi del traffico cittadino. Come genitore di due ragazzi adolescenti dico con forza che non si può morire di divertimento.

Avv. Gennaro Esposito

Presidente Comitato Vivibilità Cittadina

Aeroporto di Napoli Una Prospettiva di Sviluppo Compatibile

Il primo dicembre scorso nella sede della V Municipalità si è tenuto un convegno sul traffico aereo organizzato dal Comitato No Fly Zone. Tra i relatori molti esperti delle problematiche aeroportuali, molti Generali dell’Aeronautica, con alcuni interessanti interventi del Direttore dell’Aeroporto di Capodichino, Ing. Gennaro Bronzone. Tema assolutamente attuale, di tutela della città e dei cittadini e per il quale il Direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, qualche tempo fa ha espresso la sua preoccupazione per la tutela delle opere d’arte conservate nel museo cittadino. Il discorso dalla tutela dei Diritti alla Salute ed all’ambiente salubre, minacciati dall’esponenziale incremento dei voli sui quartieri di Napoli, al di fuori delle fasce aeroportuali, che genera inquinamento atmosferico ed acustico con conseguente aggravamento del rischio conto terzi, è scivolato sulle prospettive di sviluppo e sulla “incredibile” scelta di cancellare, con un tratto di penna, il progetto di trasformazione dell’aeroporto militare di Grazzanise, in aeroporto Civile, puntando, invece, su quello di Pontecagnano, tanto caro al Governatore della Regione. Ebbene, ciò che è emerso con chiarezza, essendo tutti gli esperti pressoché d’accordo, è che l’aeroporto di Capodichino, avendo rapidamente raggiunto gli obiettivi di traffico del 2030, è ormai vicino alla saturazione e non ampliabile ulteriormente e che l’Aeroporto di Pontecagnano, per suoi limiti oggettivi, non potrà mai soddisfare la richiesta in continuo incremento dei voli da e per la Campania. Ugualmente dicasi per il traffico merci aeroportuale che dal sud deve giungere, su gomma, a Roma (già saturo) oppure a Milano, anch’esso pressoché saturo, per poi imbarcarsi sui Cargo con destinazioni internazionali. Come dire un aeroporto internazionale che possa servire al trasporto delle merci del sud sarebbe più che auspicabile, con la fortunata possibilità di collegare mediante il trasporto su ferro, Grazzanise con la realizzazione di soli tre chilometri di ferrovia. Ebbene, non si comprende come dal piano strategico aeroportuale nazionale Grazzanise sia stato cancellato e con esso sono stati cancellati, la riduzione del rischio terzi, la riduzione delle immissioni acustiche ed atmosferiche sui cittadini napoletani, migliaia di posti di lavoro, sviluppo ed una possibilità di crescita certa per tutto il mezzogiorno d’Italia. Alle recriminazioni dei cittadini presenti al convegno la risposta dei tecnici è stata un’altra volta unanime: La colpa è della politica (quella con la p minuscola) poiché i tecnici sono d’ausilio alle scelte politiche e non possono sostituirsi ad essa. Lo scoramento è forte perché ancora una volta ci troviamo innanzi ad un mancato sviluppo, che questa volta sarebbe stato in linea con i diritti alla salute ed alla sicurezza dei cittadini napoletani, per la conseguente riduzione del traffico aereo sulla città, che inchioda Napoli, la Campania ed il Mezzogiorno d’Italia al regresso senza che nessun politico si sia mostrato finora all’altezza del tanto proclamato, a parole, sviluppo industriale del sud.

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