Il regalo di Caldoro al Calcio Napoli a spese dei cittadini Campani!

caldoro.delaurentiisCome ogni natale non mancano i regali di caldoro a spese nostre ovviamente. Questa volta però, credo, l’abbia fatta grossa disponendo che al Calcio Napoli siano “regalati” per attività di comunicazione sulla terra dei fuochi (?) 3 milioni 546mila! Il tema non è nuovo e devo per forza ricordare che caldoro già nel natale 2012 ha avuto il barbaro coraggio di regalare al Cardinale Sepe 2 milioni e 500mila €. (clikka) e ad associazione della porchetta e varie 1milione e 600mila (clikka)! In sostanza caldoro, quando si tratta di spendere soldi non suoi è sensibile molto sensibile, non ce la fa proprio a trattenersi e, non sapendo spendere i fondi europei, li regala a destra ed a manca. Ebbene, oggi (21.12.2014) sul Corriere del Mezzogiorno esprime la sua indignazione, addirittura, Matteo Salvini il quale dichiara che provvederà a chiedere agli organi europei se tale spesa sia compatibile con le finalità per la quale l’europa l’ha stanziata.

L’oscena scusa di caldoro del regalo di circa 5 milioni di €. al calcio napoli e ad altre società sportive (che non si capisce come siano state scelte!), è che tale ingente somma è destinata alla comunicazione  sui progetti di bonifica della terra dei fuochi. A questo punto chiederei a caldoro di farsi un giro per le tante associazioni sportive che vivono di sacrifici e tirano fuori campioni e ragazzini dalle strade, per capire come sarebbe stato meglio, se proprio questi soldi si dovevano spendere in questo modo, di darli ad associazioni sportive e ad realtà già collaudate anche dal modo della pubblicità come dimostra lo spot della tim girato interamente a scampia!

La cosa, inoltre, appare vieppiù paradossale e grottesca perché caldoro con questa sua decisione da’ dei soldi ad una società che ho addirittura dovuto denunciare alla Corte Dei Conti (clikka) perché non pagava al Comune il canone dello stadio dal 2006. Denuncia che ha poi fatto scattare il sequestro e poi il pagamento di 6 milioni 230mila, che mi è costata anche ritorsioni mediatiche per gli attacchi fatti dal radiocronista raffaele auriemma di si gonfia la rete!

In sostanza il messaggio di caldoro è: diamo 3milioni e mezzo ad uno che non paga neppure quanto deve all’amministrazione pubblica, una sorta di premio per il suo “specchiato” comportamento! Penso allora a Gianni, Antonio e Nunzio a Scampia, a Lello a Ponticelli, ad Anna e Luigi delle case famiglia, a Bianca, Sergio, Ezio e Ciro nel parco dei Ventaglieri ad Angelica, Manuela e Carlo nell’area occidentale a Michele a Melito, a Roberto a Poggioreale ed a tanti altri che porto tutti nel cuore e che da soli o in associazione si fanno in quattro per noi ed i nostri figli perché ogni ragazzino tolto dalla strada è ossigeno vitale per la società nella quale viviamo!

Come detto, stando alla griglia finora individuata, la fetta più grossa spetta al Calcio Napoli, che incasserà 3 milioni e 546mila euro. Seguono Avellino Calcio e Salernitana, a cui verranno assegnati rispettivamente 163mila euro e 139milaeuro. Al Benevento spettano 79mila euro, alla Juve Stabia 78mila e alla Casertana 59mila euro. Nella graduatoria rientrano pure Ischia Isolaverde (35mila euro), Nocerina (26mila euro), Aversa Normanna (25mila euro), Paganese e Sorrento (24mila euro), Arzanese (21.600 euro). Non solo calcio. Il primo club di basket a beneficiare dei finanziamenti è la JuveCaserta, che dalla Regione avrà circa 49mila euro. E ancora saranno coinvolte altre squadre di pallacanestro (Felice Scandone, Dike Basket Napoli, Pb63 Lady Battipaglia, Basket Ariano Irpino e Salerno Basket 92), pallanuoto (Circolo Nautico Posillipo, Acquachiara Napoli, Circolo Canottieri Napoli, Sporting Club Flegreo, Voltumo Sporting Club, Rarinantes Nuoto Salemo) e il Benevento Rugby.

Caro caldoro fai una cosa vergognati per aver avuto questa balzana idea, spero che i cittadini campani al momento del voto se la ricorderanno!

Il bilancio dell’ABC e l’acqua del professore

Lucarelli.Realfonzo

Il 19 dicembre in consiglio comunale, tra le tante delibere di assestamento abbiamo trattato anche la famosa Delibera di G.C. n. 850 del 27.11.2014 (clikka), assurta agli onori delle cronache perché vertente sull’ABC (Acqua Bene Comune) con la quale si proponeva di incamerare l’utile di 16 milioni di €. mediante una compensazione, fino a concorrenza, con i debiti del Comune verso l’Azienda. Molti consiglieri (compreso me) si sono confrontati in commissione con i dirigenti dell’ABC e, poi, con i lavoratori (che ho trovato peraltro molto preparati) e, quindi, in consiglio comunale siamo giunti anche con una idea comune, ma con singole proposte scritte in maniera diversa ma che dicevano tutte la stessa cosa. Io appena arrivato in consiglio ho offerto alla maggioranza ciò che avevo scritto facendo in modo che fosse integrato in un documento comune affinché non si creassero inutili bagarre di posizione. La politica è strana e, pertanto, siccome sono poco politico nel mio intervento (peraltro il primo sull’argomento) ho dichiarato che le quattro proposte erano assolutamente sovrapponibili, avendo tutti parlato con le stesse persone, e che per non fare una brutta figura istituzionale verso i cittadini ed i lavoratori dell’ABC avremmo dovuto fare uno sforzo comune rinunciando alle paternità. E’ stata, quindi, approvata all’unanimità dei presenti, un’unica mozione (clikka) che ha tenuto conto di tutte le necessità, ivi compresa quella di destinare, nel triennio, l’utile di 16 milioni di euro ad investimenti nella azienda speciale.

Altro capitolo che nel mio intervento ho voluto aprire è stato quello della poca accorta operazione posta in essere all’epoca dagli assessori alberto lucarelli (professore ordinario di diritto costituzionale)  e riccardo realfonso (professore ordinario di economia politica) poiché, la trasformazione stessa dell’ARIN S.p.a. in ABC, pare che abbia esposto (ed esponga), l’azienda ed i lavoratori ad un rischio assolutamente serio, peraltro, riportato anche nella relazione sui rischi allegata al bilancio ABC di cui alla citata Delibera G.C. n. 850 del 27.11.2014 (clikka) che, a pagina 115, fa espresso riferimento alla questione previdenziale dei dipendenti che, per effetto della trasformazione, si trovano oggi ad essere dipendenti pubblici, ma con contratto di dipendenti privati e con versamenti previdenziali nella gestione dipendenti privati dell’INPS e, quindi, con la necessità di ricongiungimento dei contributi (gestione ABC). In sostanza un ingarbuglio giuridico/previdenziale che potrebbe costare caro ed amaro ai lavoratori ed all’azienda!

Inoltre, per gli stessi dipendenti si apre un altro grosso problema relativo alla trasformazione del rapporto di lavoro da privato (ARIN S.p.a.), a pubblico (ABC), senza l’adempimento del Concorso pubblico. Tale questione è stata, infatti, più volte affrontata dalla Corte Costituzionale che, in una recente sentenza del 23.07.2013, n. 227 (clikka), in un caso assolutamente simile, ha detto chiaramente che non è possibile trasformare un rapporto di lavoro privato, sia pure in una partecipata pubblica, in rapporto di lavoro pubblico! Il tutto con richiami a precedenti risalenti al 2010 e 2009 che, ovviamente, sarebbero dovuti essere a conoscenza dei professori. Cosa questa che mi ha fatto saltare dalla sedia perché, in commissione (ho recuperato addirittura una foto), ebbi modo di manifestare tutte le mie perplessità sull’operazione chiedendo, espressamente, ai luminari lucarelli e realfonzo se, la trasformazione, da ARIN ad ABC, avesse messo a rischio i lavoratori o l’azienda per la sua onerosità ed ottenendo, per tutta risposta dai professori che l’azienda ed i lavoratori non avrebbero corso alcun rischio perché la trasformazione sarebbe stata a costo zero! Ovviamente, io da semplice consigliere/avvocato mi fidai dei luminari che spero abbiano ragione fino alla fine.

Qualche giorno fa ho letto su Repubblica Napoli una lettera di Lucarelli (clikka) che inizia: “Il Comune sull’Acqua il peggio del peggio” ebbene, spero che sull’acqua non siano stati i professori a fare il peggio del peggio visto che lo statuto performante a cui fa riferimento lucarelli nella sua lettera ha bisogno di essere riscritto (clikka) perché ingessa sotto alcuni aspetti la gestione!

Un altro capitolo meriterebbe l’ipocrisia sull’acqua perché nella battaglia tutti dichiarano di farsene carico, specialmente con i lavoratori e con i movimentisti ma quando poi si tratta di votare si scappa per non assumersi responsabilità. Credo, pertanto, sia opportuno offrire all’opinione pubblica e proprio ai lavoratori che hanno frequentato il Consiglio Comunale la scheda dei presenti (clikka) segnalando che il comportamento di uscire dall’aula, facendo registrare l’assenza, è più grave di quello di restare e votare contro anche perché questo renderebbe almeno chiaro di fronte ai lavoratori chi è veramente interessato e chi, invece, fa semplicemente una speculazione politica a loro spese.

Il mio intervento al 4:42:07

Per chi è arrivato fino in fondo all’articolo: Dopo oltre tre anni di esperienza e di confronti con i tecnici dell’Amministrazione, posso dire che approvare un assestamento il 19 dicembre è una cosa assolutamente assurda perché si fa un assestamento sul previsionale quando restano solo 10 giorni allo scadere dell’anno a cui si riferisce l’assestamento stesso! In sostanza un assestamento che vale 10 giorni. Ciò deriva dal fatto che anche il previsionale, che, per legge dovrebbe approvarsi entro il 31.12. e valere per l’anno successivo, invece, lo si approva, se va bene, entro il 30 giugno e, se va male, entro il 30 settembre, in ragioni di proroghe che il governo da’ perché è egli stesso in ritardo con i riversamenti agli enti locali. La diretta conseguenza è che il Piano Economico Gestionale poi lo si redige ad ottobre e, quindi, gli obiettivi, che sono anche la misura dei risultati dei dirigenti, vengono fissati a cose fatte e, quindi, ogni dirigente finisce per inserire nel PEG l’obiettivo che ha già raggiunto per non trovarsi in difetto. Mi chiedo cosa direbbe un segretario comunale di un Land tedesco o di un comune inglese.

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