Oggi (11.12.2012) il mattino riporta la notizia che è stata varata una legge dalla Regione Campania con la quale si finanziano le attività oratoriali del nostro Cardinale stanziando ben 2.500.000 euro mediante un aumento del bollo auto del 10%. Non dico che ciò sia sbagliato ma credo che le necessità se le volessimo cercare ce ne sarebbero (e come!) nella stessa casa dei cattolici. Abbiamo, infatti, di recente affrontato in consiglio comunale il nodo tragico dei semiconvitti che svolgono sul territorio una funzione anche importante di sostegno al disagio ed all’istruzione giovanile. Qualche settimana fa, infatti, per la grave crisi del comune ho assistito alla mortificante scena di due suore che si sono incatenate ad un palo davanti Palazzo San Giacomo, perché i semiconvitti dalle stesse gestite vantano crediti nei confronti del comune che non sono stati onorati gettandoli nella condizione di essere a rischio di chiusura buttando in mezzo alla strada i minori che sono presso di loro alloggiati. In Consiglio Comunale abbiamo anche approvato un ordine del giorno che tiene conto della particolare attività svolta da queste strutture per cercare di verificare la possibilità di erogare i pagamenti in anticipo e non secondo l’ordine cronologico che ha tempi di oltre quattro anni. Ebbene mi sarebbe piaciuto se la Regione avesse meglio meditato questo suo atto di liberalità che, peraltro, ricorre ogni anno più o meno nello stesso periodo. Riporto, infatti, in calce all’articolo de Il mattino, che vale la pena leggere (non fosse altro per la gara che c’è stata tra i consiglieri regionali), due mie considerazioni fatte su analogo finanziamento (2.700.000 €) e sul quale ci fu anche un interessante dibattito. Ciò perché credo sia utile non perdere la memoria delle cose che ci accadono e per capire dove i nostri rappresentanti ci portano visto che tra poco si andrà a rivotare!
Da il Mattino di oggi 11.12.2012 Paolo Mainiero
“Era dicembre del 2008 quando al cardinale Sepe, in visita in consiglio regionale, fu promessa una legge per gli oratori. Ieri, dopo ben quattro anni, l’aula ha tenuto fede a quell’impegno approvando all’unanimità il testo che riconosce la funzione sociale degli oratori. La legge stanzia 2 milioni e 500mila euro recuperati dall’aumento del 10 per cento del bollo auto stabilito dalla scorsa finanziaria. Dal prossimo anno la legge sarà invece finanziata con i risparmi ricavati dal taglio dei costi della politica.
Sei gli articoli di una legge sollecitata da Sepe e attesa dalle parrocchie. «È il più bel regalo di Natale per il cardinale», commenta Pasquale Sommese che promosse la legge nella scorsa legislatura da consigliere e l’ha riproposta oggi da assessore. I finanziamenti potranno essere utilizzati per l’acquisto di attrezzature didattiche e di arredamento pari al 50 per cento del valore dell’investimento complessivo che non deve superare i 25mila euro. Sarà sostenuta finanziariamente anche la formazione degli operatori che lavorano negli oratori e nei laboratori formativi delle parrocchie e delle diocesi, anche in questo caso nel limite del 50 per cento della spesa. Le risorse inoltre saranno destinate, sempre nella misura del 50 per cento della spesa, a iniziative sperimentali e di ricerca di nuove metodiche di intervento anche attraverso progetti tra le diocesi. Infine verranno finanziate, fino al limite di 30mila euro, iniziative per le attività ricreative, educative e formative. Un 50 per cento dei fondi sarà erogato in base alla popolazione minorile del territorio; l’altro 50 sul numero di parrocchie e oratori. I progetti saranno valutati da un Comitato tecnico-scientifico formato da sette componenti e presieduto dall’assessore regionale alle Politiche sociali. Per la presentazione di domande e progetti sarà pubblicato un apposito bando annuale.
Da destra a sinistra, i partiti trasudano soddisfazione e c’è da chiedersi il perchè, se tutti erano d’accordo, ci siano voluti quattro anni per approvare la legge. «Era una legge attesa – dice il governatore Caldoro – che dà possibilità di risposta alle attività delle parrocchie che svolgono funzioni di carattere sociale». Il presidente del consiglio Paolo Romano aveva assicurato che la legge sarebbe stata approvata entro il 31 dicembre. «Abbiamo mantenuto la promessa e ringraziamo Sepe – dice – per la potente azione di stimolo». Per Carmine Mocerino (Udc) «il consiglio regionale ha scritto una pagina di buona politica» mentre Rosetta D’Amelio (Pd) chiede che si vada oltre e «si rifinanzi il Fondo per l’assistenza sociale perchè la situazione in Campania è drammatica». Luciano Schifone (Pdl) sottolinea «il grande valore educativo che da sempre esercitano gli oratori».
Nella stessa seduta di ieri il consiglio ha approvato anche la legge per la cooperazione, pure molto attesa perchè se ne riconosce, per la prima volta, il ruolo nell’economia regionale. La legge introduce norme in tema di occupazione dei giovani, delle donne e delle categorie svantaggiate, istituisce la Consulta regionale a sostegno della cooperazione, prevede la concertazione in settori che, ad esempio l’agricoltura, non hanno potuto partecipare ai tavoli e concorrere alla definizione delle politiche agricole. «Il voto di oggi – dice il consigliere del Pd Antonio Marciano – è importante perchè colma un vuoto legislativo ed è significativo che venga approvato in questo periodo di forte crisi economica». «La legge – interviene Pietro Foglia, presidente della commissione Agricoltura – potrà dare un contributo reale all’emergenza occupazionale».
Queste due riflessioni su quanto scrivevo sull’argomento l’anno scorso:
Inviato: venerdì 16 settembre 2011 16:14 A: neapolisagoghe@googlegroups.com Oggetto: dove vanno i nostri soldi
Il leitmotiv al Comune di Napoli, così come negli altri Comuni d’Italia, è che non ci sono soldi. Il 15 settembre scorso a Napoli si è tenuto un consiglio comunale sulla manovra finanziaria ed è stato uno stillicidio di numeri e percentuali, assolutamente avvilente. Questa estate si è parlato molto dei sacrifici che gli italiani devono fare e sulle cronache hanno avuto risalto sia i privilegi della casta politica sia i privilegi di cui gode la chiesa cattolica. Sono profondamente convinto che fare un regalo alla chiesa non significa accontentare i milioni di credenti, ma semplicemente ingraziarsi la benevolenza della casta del clero, in ossequio ad un vecchio modo di fare politica che non tiene conto del fatto che oggi le informazioni passano rapidamente e, quindi, giungono anche alle orecchie di quelli che dovrebbero essere i soggetti su cui la casta beneficiata, dovrebbe avere un ascendente. Per le politiche giovanili, lo sport e le politiche sociali, il Comune di Napoli, senza tema di smentita, è in enorme sofferenza per i tagli ricevuti, mentre la Regione Campania, in questi giorni di lacrime e sangue, stipula con l’Arcidiocesi di Napoli, il 5 settembre scorso, un protocollo di intesa in virtù del quale, assegna al nostro cardinale, per le attività oratoriali (sportive, culturali, sociali ecc..), la somma di €. 2.730.000,00 con determina dirigenziale n. 58 del medesimo giorno. La cosa mi lascia assolutamente perplesso, in quanto, la Regione evidentemente ha scelto quale sua amministrazione di riferimento nell’azione sul territorio un soggetto privato anziché il Comune, che per la sua funzione e per le sue precipue caratteristiche di ente locale, garantisce una maggiore affidabilità ed una migliore distribuzione dei servizi, tenuto conto del fatto che molto probabilmente alle attività che sicuramente saranno svolte dall’Arcidiocesi di Napoli non parteciperanno coloro che hanno un diverso credo religioso o semplicemente, pur essendo cattolici, non partecipano alle attività ricreative degli oratori In un momento di crisi come questo credo che i cittadini, ai quali si chiede uno sforzo economico/sociale intenso, abbiano il diritto di sapere verso quale direzione si muove l’amministrazione regionale che taglia servizi pubblici essenziali, come i trasporti, destinando importanti somme verso altre direzioni.
cari saluti
gennaro
Data: 28/10/2011 23.57
Ogg: presepe
Si approssima il natale e qualche giorno fa ho incontrato un’amica che fa parte della associazione presepistica napoletana, per intenderci l’associazione che ogni anno a natale nella sala valeriana, androne scuola media ugo foscolo di piazza del gesù, espone una collezione di presepi napoletani molto belli e che attirano ogni anno molti turisti e cittadini. Bene quest’anno mi è stato spiegato che la sala valeriana, gestita dalla parrocchia del Gesù Nuovo, non sarà disponibile per l’esposizione dei presepi poiché occupata. Se si passa da piazza del gesù si nota che è stato apposto un telo con su scritto associazione culturale gestita, credo, dalla stessa chiesa del Gesù. Ebbene, qualche settimana fa già ebbi a denunciare che la nostra regione in virtù di un protocollo di intesa, tanto per iniziare, ha dato al Cardinale Sepe per attività oratoriali, la somma di €. 2.700.000,00. All’epoca commentai che la Regione, per le politiche sociali, preferisce come interlocutore la Curia anzicché il Comune di Napoli. Oggi mi sento ancora più deluso poiché mi sembrerebbe che la chiesa del gesù di fatto ha sfrattato decine di rappresentazioni della natività. E’ come se avessimo fatto un salto nel passato di duemila anni fa solo che questa volta a cercare rifugio non è solo la sacra familia ma tutta la rappresentazione compresi i re magi, la stella cometa il bue e l’asinello.
cari saluti e prepariamoci per il natale se le premesse sono queste.
Gennaro
Caro Gennaro,
Per quanto mi riguarda ritengo che alla chiesa non si debba dare un euro per principio, e che lo stato debba riappropriarsi della sua funzione, scalzando carità e questua con il più nobile e secolare diritto.
Purtroppo questa pletora di buffoni tutti intenti ad ingraziarsi il secondo staro fa semplicemente vomitare.
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si potrebbe dire tanto, dico solo che i soldi se li dividono a tavolino. Sono le istituzioni che debbono garantire il sociale ed intervenire dove c’è bisogno. E’ come i finanziamenti ai partiti: si danno i soldi e ognuno spende come crede poi abbiamo i casi”Fiorito”
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