Convegno su enti locali e gestione degli impianti sportivi

sanpaoloConsiglio Comunale

Gruppo Consiliare “Ricostruzione Democratica”

Lunedì 23 giugno 2014, ore 10.00

Sala Nugnes – Palazzo del Consiglio Comunale – Via Verdi 35

 ENTI LOCALI E GESTIONE DEGLI IMPIANTI SPORTIVI

FUNZIONE PUBBLICA E SUSSIDIARIETÀ NELLA GESTIONE PUBBLICA DEL PATRIMONIO SPORTIVO

 I^ Sessione

            Appare sempre più urgente riprendere la riflessione e il confronto sull’impiantistica sportiva nella nostra città: ad oggi, sono ancora tutte aperte ed in attesa di definizione le questioni inerenti gli impianti ex Legge n. 219/81, la convenzione con la Società Sportiva Calcio Napoli ed il recupero funzionale dello Stadio San Paolo, l’approvazione di un nuovo regolamento d’uso degli impianti sportivi comunali, la ricostruzione del Palazzetto dello Sport “Mario Argento”, ecc. .

           La Legge 27 dicembre 2013 n. 147 (Legge di stabilità 2014 – art. 1, commi 303-304-305 – “recupero e sviluppo dell’impiantistica sportiva, sicurezza e fruibilità, semplificazione delle procedure amministrative e modalità innovative di finanziamento), la Legge Regionale della Campania 25 novembre 2013 n.18, possono favorire un confronto operativo su modelli di gestione e modalità di affidamento.

           A tal fine, Lunedì 23 giugno 2014, presso la Sala Nugnes del Palazzo del Consiglio Comunale di Napoli in Via Verdi 35, si terrà una prima “SESSIONE di STUDIO” su “Enti Locali e Gestione degli Impianti Sportivi: Funzione Pubblica e Sussidiarietà nella Gestione Pubblica del Patrimonio Sportivo”.

 PROGRAMMA

 Sessione Mattutina

 ore 10.00                     saluti istituzionali e introduzione

 coordina e modera Avv. Gennaro Esposito, Consigliere Comunale già Presidente della Commissione Sport del Consigli Comunale di Napoli.

 Interventi Preordinati

ore 10.30    Dr. Enzo Marra, Ufficio Sudi e Consulenze CONI Campania – Dr.ssa Anna Lecora, segretario Comune del Comune di Formia

                  “La sussidiarietà nella gestione pubblica del patrimonio sportivo”

ore 11.00  Alessandro Fucito, Assessore al Patrimonio del Comune di Napoli

ore 11.30    Prof. Angela Cortese, Consigliere Regionale, Segretario VI^ Commissione Consiliare, Relatrice di minoranza Legge Quadro sullo sport della Regione Campania (L.R. n.18/2013)

“La Legge Quadro sullo Sport della Regione Campania e lo sviluppo dell’Impiantistica Sportiva”

ore 12.00    Avv. Paolo Trapanese, Presidente FIN – CR Campania, campione olimpico:

    “Federazione Italiana Nuoto e Società Affiliate: Esperienze Gestionali in ambito territoriale ed Ipotesi di Lavoro”

 ore 12.30    Prof. Davide Tizzano, Vicepresidente Nazionale FIC, campione olimpico

ore 12.45    Dr. Attilio Auricchio, Capo di Gabinetto del Sindaco di Napoli, Direttore Generale del Comune di Napoli

ore 13.15    Dr. Giuseppe Ranieri, CONI Servizi spa, ICS – Istituto per il Credito Sportivo, Ref. Campania

                  “Legge 27 dicembre 2013, n. 147 e modalità innovative di finanziamento

                  per il recupero    e sviluppo dell’impiantistica sportiva”

ore 13.30    Arch. Mario Martorano,

                  “Legge 27 dicembre 2013 n. 147: progetto preliminare,

                  pubblico interesse e profilo urbanistico piani di fattibilità”

ore 14.00    Coffee Break

 Sessione Pomeridiana

ore 14.15    Ing. Andrea Esposito, Dirigente Progettazione, Realizzazione e Manutenzione Impianti Sportivi Comune di Napoli

Esperienze Gestionali, Proposte ed Ipotesi di Sviluppo Impiantistica Sportiva”

 

ore 14.45    Maestro Gianni Maddaloni, presidente ASD Star Judo Club

 “Il Centro Sportivo di Scampia ed il Sogno delle caserme dismesse”

 ore 15.00    Prof. Giuseppe Marmo, presidente ASD Kodokan Club Napoli

                  “Lo sport, il Real Albergo dei Poveri e la Città dei Giovani”

 ore 15.15    Interventi Federazioni Sportive Nazionali e Società Affidatarie Impianti ex Legge n. 219/81

 FIN – FIP – FIPAV – FIDAL – Associazione Centro Ester -Ente Morale

FIJLKAM – Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali

Aldo Nasti, Presidente CR Campania – Raffaele Parlati, Presidente A.S.D. Nippon Club

FIN – Federazioni Italiana Nuoto

                  ASD Circolo Canottieri Napoli

                  CN Posillipo                        

                  ASD Rari Nantes Napoli

                  ASD Acquachiara Ati 2000

                  ASD Sporting Nuoto Club

                  Consorzio AquaGis

                  ASD Aquila Nuoto

                 FGI – Federazione Ginnastica d’Italia – Prof. Rosario Pitton, Vice presidente Nazionale

                  Prof. Michele Sessa, Presidente CR Campania – Prof. Aldo Castaldo, Vicepresidente CR

                  Campania, Presidente ASD Ginnastica Campania 2000

                  FIP – Federazione Italiana Pallacanestro –      Prof. Manfredo Fucile, Presidente CR Campania –

                  Dr. Roberto Erricchiello, Presidente ASD Collana Basket                        

                  FIPAV – Federazione Italiana Pallavolo

                  Avv. Ernesto Boccia, Presidente CR Campania – Dr. Umberto Capolongo, Presidente CP Napoli

                  FIDAL – Federazione Italiana Atletica Leggera

                  Dr. Sandro Del Naia, Presidente CR Campania – Prof. Corrado Grasso, Presidente CP Napoli

                  Carlo Cantales, Consigliere CR Campania, Pietro Boatta, Resp. Impianti CR Campania

ore 16.00   Interventi Enti di Promozione Sportiva Nazionali

                 A.I.C.S. Associazione Italiana Cultura e Sport

                  Alessandro Papaccio – Presidente CR Campania

                  CSI – Centro Sportivo Italiano

                  Salvatore Maturo, Presidenza Nazionale, Antonio Papa , Presidente CP Napoli

                  UISP – Unione Italiana Sport per Tutti

                  Antonio Mastroianni, Presidente CP Napoli

 ore 16.45 Dibattito

 ore 17.15  Conclusioni Sessione di Studio e Report Proposte Condivise

Appello del pd alle dimissioni di Caldoro

regionecampaniaOggi (18.06.2014) leggo su repubblica Napoli, il bollettino di guerra del Consiglio Regionale (con 56 consiglieri indagati su 60) e registro anche l’invito della segretaria regionale del PD Assunta Tartaglione alle dimissioni di caldoro, solo che sento la necessità di chiedermi perché il pd, che oggi si fa giustamente  paladino della legalità e del rispetto dell’etica pubblica e della moralità, non impone, ai suoi consiglieri regionali indagati nella vicenda dei fondi economali, di dimettersi? E’ chiaro che la credibilità di un partito passa attraverso atti di coerenza che oggi credo siano dovuti ai cittadini della regione Campania. Come fa il pd a non capire questo elementare concetto dopo la batosta delle recenti elezioni amministrative che segnano un palese scollamento tra ciò che sta accadendo a livello centrale ed il degrado della classe dirigente locale.  In tutto questo spero che caldoro faccia un atto di coraggio e ponga fine a questa condizione che i cittadini non meritano.

Da Repubblica Napoli di oggi 18.06.2014

 Consiglio regionale dalle mani sporche 56 indagati su 61

Rapporti con la camorra, truffe e rimborsi fasulli da mesi l’attività dell’assemblea e paralizzata. Trataglione: “Un Caso nazionale, Caldoro si dimetta”

CINQUANTASEI indagati su sessantuno. Rimborsi contestati dai pm per un milione 675 mila euro, ma anche rapporti con i clan, condanne in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica e abusi sessuali. Accuse per tentata concussione e truffa aggravata. Inchieste su falsi invalidi e Asl. Questo è oggi il consiglio regionale. Questa è l’assemblea che dovrebbe decidere le sorti della Campania dalla sanità ai trasporti, dall’urbanistica ai fondi europei, dal sistema integrato dei rifiuti fino al ciclo delle acque. Un’assemblea al 90 per cento sotto inchiesta su cui pesano anche condanne e processi. L’ultima indagine sui rapporti tra il clan Polverino di Marano e il vicepresidente del Consiglio, Biagio Iacolare dell’Udc, è insomma tutt’altro che un’eccezione all’isola F 13 del Centro direzionale dove l’ex presidente Paolo Romano è stato arrestato appena un mese fa. Un grattacielo assediato dalle indagini e paralizzato nell’attività legislativa. Da mesi in Regione non si riesce a votare non solo una legge, ma neppure un semplice ordine del giorno e ora il Partito democratico, con il segretario regionale Assunta Tartaglione, annuncia un’iniziativa per arrivare allo scioglimento anticipato dell’assemblea. Accuse di «irresponsabilità» sul Consiglio della Campania arrivano anche da Lina Lucci, leader regionale della Cisl.

Clan, truffe rimborsi fasulli ecco il palazzo degli inquisiti in 56 su 61 sotto inchiesta

Il vicepresidente Iacolare è solo l’ultimo della lista Chi sono i consiglieri nei guai con la giustizia

LA SITUA ZIONE

RAPPORTI con i clan, consiglieri condannati in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica. Tentata concussione e truffa aggravata. Abusi sessuali. Inchieste su falsi invalidi e sulle Asl. Indagine sul 90 per cento dei consiglieri per i rimborsi gonfiati destinati ai gruppi. Il campionario di processi e indagini che coinvolgono l’assemblea regionale della Campania comprende un’infinità di articoli del codice penale. E l’isola F 13 al Centro direzionale è un fortino paralizzato. Un’assemblea, assediata dagli investigatori, incapace di approvare anche un solo ordine del giorno. Dopo l’arresto dell’ex presidente del consiglio Paolo Romano e l’inchiesta sul clan di Marano che coinvolge il vicepresidente Biagio Iacolare, il Pd ha deciso di avviare un’iniziativa che porti allo scioglimento. E anche Lina Lucci, segretario regionale della Cisl, definisce l’assemblea «irresponsabile».

L’ANALISI

DOPO l’arresto di Paolo Romano la maggioranza di centrodestra avrebbe voluto eleggere alla presidenza dell’assemblea regionale un consigliere non inquisito.

Ambizione svanita rapidamente, appena segretari e capigruppo si sono resi conto che la rosa degli immacolati era ristretta, tropo ristretta, in un’assemblea che ha 56 inquisiti su sessantuno.

E se gran parte di loro devono rispondere per la gestione dissennata dei rimborsi destinati ai gruppi, c’è una folta pattuglia sotto accusa per altri reati anche di camorra. I rapporti su cui indaga la Dda, Direzione distrettuale antimafia, tra il vicepresidente del consiglio regionale, Biagio Iacolare dell’Udc, e il clan Polverino di Marano non sono insomma un’eccezione nell’assemblea più inquisita e meno produttiva d’Italia.

C’è Iacolare, ritenuto un prestanome del clan e titolare di una cooperativa finita sotto sequestro, ma c’è anche dell’altro. Ad esempio Roberto Conte. Molti ne avevano perse le tracce, ma è tuttora consigliere regionale. Quattro anni fa Conte ha portato diecimila voti al centrodestra con la lista Alleanza di popolo, poi è stato sospeso per una condanna in primo grado a due anni e otto mesi per concorso esterno in associazione camorristica. Reintegrato, è stato arrestato un anno fa per i diplomi facili in alcuni Comuni dell’area nolana-vesuviana in un’altra inchiesta della Procura di Torre Annunziata. Rimesso in libertà, Conte è tornato per la seconda volta in Consiglio.

Così come è tornato in aula, sempre sorridente, Giovanni Baldi di Forza Italia. Un professionista di Cava de’ Tirreni finito ai domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in un’inchiesta sui falsi invalidi. Nella sua vicenda, secondo le accuse, furono date le pensioni di invalidità anche a una suora perfettamente in grado di camminare; il tutto, non in cambio di denaro ma in cambio di voti.

Ride meno invece, e appare sempre scuro in volto, l’altro consigliere di Forza Italia Massimo Ianniciello che ha fatto un po’ da apripista, quasi un rompighiaccio nelle indagini sui rimborsi fasulli. Un’ordinanza di custodia cautelare lo portò agli arresti domiciliari per truffa aggravata. Secondo l’accusa, avrebbe percepito illecitamente un rimborso di circa 64 mila euro esibendo fatture per operazioni inesistenti.

Un recordman Ianniciello? Niente affatto. Lo ha battuto nettamente il socialista di destra Gennaro Salvatore il quale avrebbe percepito la somma più elevata: oltre 93 mila euro. Anche per lui i domiciliari, le dimissioni da presidente del gruppo “Caldoro presidente” e il ritorno in aula. La somme complessive contestate dai pm ammontano a 1.218.449 euro ai singoli consiglieri più altri 456.648 come spese non documentate relative al funzionamento dei gruppi per un totale pari a 1.675.097 percorrendo trasversalmente tutti i gruppi con l’eccezione di Carlo Aveta della Destra che, non a caso, nei giorni successivi all’arresto di Paolo Romano provò inutilmente a candidarsi alla guida dell’assemblea.

Una condanna in primo grado a quattro anni, per presunti abusi sessuali sulle figlie della compagna, pesa anche sul socialista di sinistra Corrado Gabriele, ex assessore con Bassolino. Sempre a sinistra c’è Enrico Fabozzi, passato dal Pd al gruppo misto, arrestato, rimesso in libertà, ritornato in consiglio e ora sotto processo nell’inchiesta su appalti, finanziamenti ed ecoballe nella qualità di ex sindaco del Comune casertano di Villa Literno.

In tanti dall’aula agli arresti e ritorno. È invece ancora ai domiciliari Paolo Romano del Nuovo centrodestra. È stato arrestato il 20 maggio per tentata concussione in un’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere sulla Asl di Caserta. Nei giorni scorsi le carte sono passate alla Procura di Napoli.

C’è anche chi è coinvolto nella vicenda falsi invalidi: Giovanni Baldi, professionista originario di Cava de’ Tirreni

IACOLARE

Il vicepresidente Biagio Iacolare è indagato in una indagine sul clan Polverino di Marano

IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PD, TARTAGLIONE “Ormai è un caso nazionale Caldoro ne prenda atto e lasci”

È più un problema politico o, piuttosto, una questione di legalità?

«Una questione di legalità Una priorità. Il Pd non accetta anche solo i rapporti ambigui. Lo ha detto Renzi più volte e ne siamo tutti convinti. Non c’è solo un caso Iacolare, tanto per citare l’ultimo consigliere coinvolto. Il punto è che non c’è mattina in cui non spunti la Regione. A strettissimo giro, dunque, mettiamo in moto con il nostro gruppo ogni iniziativa per arrivare allo scioglimento».

Quale iniziativa?

«Un’iniziativa nostra a livello di partito e di prospettiva futura, ben sapendo che in ogni caso sarà una campagna elettorale difficile».

Anche il Pd nazionale è d’accordo??

«Il nazionale è in linea. Renzi lo ha detto più volte platealmente e in modo inequivocabile. E il suo pensiero è da tutti noi condiviso. Ne parlerò anche con il vicesegretario nazionale Guerini. Una situazione troppo delicata. È importante oggi ristabilire la capacità della politica di apparire su un fronte unico a difesa della legalità per poter fare il bene dei cittadini. Questo sarà il tema fondante del programma per le regionali che ci apprestiamo a preparare in vista delle primarie per scegliere il migliore candidato presidente della Regione. Il Pd è tutti i giorni in prima fila per difendere la legalità e combattere rapporti anche solo ambigui che per noi sono inaccettabili». ( o. l.)

Riuniremo il partito per avviare una iniziativa che porti al rapido scioglimento dell’assemblea

«IN REGIONE c’è una seria questione di legalità ormai all’attenzione nazionale. Il presidente Caldoro prenda atto e si dimetta». Assunta Tartaglione, segretario regionale del Pd, annuncia una iniziativa dopo la nuova raffica di inchieste che nelle ultime settimane ha prima decapitato e poi colpito nuovamente il vertice del consiglio regionale.

Segretario, chiederete ai vostri con sceglierei di dimettersi?

«Riuniremo il partito con il gruppo regionale per avviare un’iniziativa che porti al rapido scioglimento dell’assemblea. Ormai da tempo con c’è inchiesta che non coinvolga la Regione».

Assemblea Cittadina sull’Acqua Pubblica

acqua.assembleaIl recente disegno di legge della regione Campania sul servizio idrico integrato rappresenta un clamoroso passo indietro rispetto alle politiche elaborate nel settore negli ultimi anni. Il provvedimento, oltre a mancare nel riconoscimento dell’acqua come “bene comune”, da un punto di vista pratico ridetermina i confini degli ATO (Ambito Territoriale Ottimale, ovvero le aree all’interno delle quali vengono organizzati i servizi pubblici), allargandoli e cadendo in contraddizione con la legge nazionale che richiede una “coerenza” dell’ATO con il bacino idrografico corrispondente.

In Campania, stando a ciò che stabilisce il decreto, gli ATO passeranno da cinque a tre, riducendo ulteriormente i livelli di partecipazione dei cittadini e persino delle amministrazioni locali all’interno di enti la cui gestione diventa sempre più verticistica. Una contraddizione normativa di questo genere apre inoltre le porte a nuovi rischi riguardanti la privatizzazione dei servizi, tanto più in un contesto di incertezza riguardo l’affidamento degli stessi servizi idrici all’azienda pubblica napoletana.

In un quadro così ambiguo, l’enorme risultato scaturito dal referendum del 2011, che vide esprimere oltre venti milioni di italiani contro la privatizzazione dell’acqua e a favore del suo riconoscimento come “bene comune”, rischia di essere vanificato dopo nemmeno tre anni.
Per questi motivi, per ribadire la contrarietà a ogni forma di privatizzazione, per discutere dei problemi che interessano l’azienda napoletana Acqua Bene Comune, il gruppo consiliare di Ricostruzione Democratica ha organizzato per mercoledì 18 giugno, alle 16,00, un incontro pubblico all’interno della Sala multimediale del palazzo del consiglio comunale, in via Verdi 35. All’incontro sono invitati a partecipare tutti i cittadini interessati, gli esponenti dei comitati che da anni lavorano e combattono per la gestione pubblica dell’acqua, i lavoratori dell’azienda pubblica napoletana, assieme ai rappresentanti dell’amministrazione comunale, i consiglieri e i rappresentanti delle forze politiche cittadine..

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