Effetti collaterali della ZTL

sorianoOggi (10.07.2013) sono intervenuto nel consiglio comunale sulla questione della vivibilità di Vico San Domenico Soriano e delle zone a ridosso delle corsie preferenziali, mi ha sorpreso la solerzia con la quale un notiziario web ha ripreso la notizia. Non ho potuto fare a meno di fare i complimenti al giornalista di campaniasuweb clikka.  Sulla posizione dell’IDV, che ha impedito la votazione di un provvedimento da noi proposto mi sono espresso con un altro post L’IDV non c’è più ed i cittadini ne pagano le conseguenze clikka.

Il mio intervento all’1:06:36

 

All’1:43:53  l’intervento del Consigliere Giovanni Formisano dell’IDV, Presidente della commissione mobilità che in sostanza ha negato l’esistenza di problemi relativi alle multe irrogate (sempre peggio).

 

Ippodromo di Agnano: Pagheranno i Cavalli!

agnanoFinalmente oggi una dichiarazione dell’assessora tommasielli sulla grave questione dell’ippodromo di cui ho scritto ieri in un post (ippodromo di agnano chi paga clikka). L’assessora dichiara tra le altre cose che a ripulire l’ippodromo saranno i padroni dei cavalli. Si ma chi sono? Chi ha usato fino ad oggi un bene pubblico senza comunicare nulla all’amministrazione proprietaria? chi sta incassando i soldi di pensione equina? cosa fanno 235 cavalli all’ippodromo se la struttura è chiusa? Domande che ovviamente dovrebbero avere una risposta. Vuoi vedere che alla fine pagheranno i cavalli?

Oggi (10.06.2013) da Repubblica Napoli

Ippodromo, il Comune accusa “Danneggiati dal gestore fallito”

ALESSIO GEMMA
SE I cavalli non corrono, non arrivano  i finanziamenti del ministero  dell’Agricoltura. Anzi, vengono  dirottati altrove: agli altri ippodromi. Funziona così l’ippica  in Italia. I soldi per Agnano, fallita  la società che gestiva l’impianto,  sono finiti in Puglia. «Un danno per la città — si rammarica  l’assessore allo Sport Pina Tommasielli — Abbiamo scoperto  che il gestore fallito era lì senza titolo. Per questo non riconosciamo  ora neanche la curatela  fallimentare. Ci auguriamo che qualcuno risponda alla gara bandita  da poche ore per gestire l’ippodromo  nei prossimi 12 mesi».
  Ci sono 15 giorni di tempo per presentare le offerte. Chi arriva ad Agnano dovrà organizzare subito  il Gran Premio di ottobre: il ministero è pronto a ridare credito  al circuito napoletano. È quanto  riferito in un vertice a Roma all’assessore  Tommasielli e al capo di gabinetto Attilio Auricchio. Ma ci vuole la garanzia di un nuovo gestore. Perché quello precedente,  prima di essere dichiarato fallito  il mese scorso dal tribunale di Napoli, era stato messo in mora a febbraio proprio dal dicastero dell’Agricoltura. Che gli revocò la concessione per i troppi debiti che aveva. «Noi lo stavamo sgomberando già a dicembre — racconta la Tommasielli — era pronta l’ordinanza».
  Un passo indietro per ricostruire  i fatti: l’amministrazione stipula un accordo legittimo nel ‘98 con una azienda che poi negli anni si sdoppia in altre società, subentrate ad Agnano senza che il Comune le autorizzi. Abusive e pure morose, visto che il Comune  vanta un credito di 2 milioniper il fitto. Le ultime due società, la Ippodromi di Agnano e la Agnano service, hanno lasciato in dote 124 dipendenti che ora devono essere assorbiti da chi vince la gara. «Vogliamo rilanciare  la struttura e al contempo tutelare  i lavoratori — incalza la Tommasielli  — Ma chi si aggiudicherà il bando avrà come unico interlocutore  il Comune. La curatela fallimentare  si interessi dell’azienda fallita, l’immobile invece è nostro  ».
  Non sono mancate negli ultimi  giorni frizioni, emerse anche in commissione sport, tra il Comune  e i tecnici del tribunale fallimentare.  E in primo luogo si sono  accessi sull’ippodromo anche i riflettori della sezione Ambiente  della Procura che ha inviato Asl e forestale: fotografati “cumuli di sterco e rifiuti”. Perché nelle stalle  di Agnano sono in pensione 235 cavalli i cui proprietari non pagano alcun fitto. Rassicura l’assessore: «Abbiamo la disponibilità  dei padroni a ripulire di tasca loro l’impianto». Dopo la gara provvisoria, ci sarà un bando  europeo da approvare in consiglio  per una concessione di 20 o 30 anni. Non solo ippica: Agnano sarà area di tempo libero e concerti.  «E se i privati non si fanno avanti — promette la Tommasielli  — il Comune gestirà in proprio  l’ippodromo».

Napoli e la rivoluzione dei trasporti

atan3371mkaiOggi (09.07.2013) in commissione abbiamo trattato la delibera (clikka) che prevede l’accorpamento delle società partecipate della mobilità ANM, Napolipark e Metronapoli per creare una holding dei trasporti. Ho ascoltato i buoni propositi e ne ho colto la bontà manifestando la necessità di verificare e studiare il piano industriale. Nel mio intervento ho detto che di tutta la vicenda quello che a noi di Ricostruzione Democratica pesa è la vendita del 40% della partecipazione del trasporto pubblico locale manifestando la disponibilità a ragionare sul fatto che se proprio si deve vendere il 40%,  anziché cercare un socio unico forte, noi avremmo preferito tentare la strada dell’azionariato diffuso facendo semmai entrare i lavoratori ed i cittadini nella proprietà e diluendo, quindi, i rischi di posizioni dominanti. Ovviamente ciò lo dichiarato sulla scorta di quanto noi abbiamo affermato in campagna elettorale sui beni comuni e sulla partecipazione popolare e che questa sarebbe una cosa su cui riflettere.  Ho chiesto della possibilità di inserire nella governance della holding i lavoratori (come accade in altri paesi) cercando così di instillare nei dipendenti un senso di appartenenza che ormai in molti è smarrito. La cosa che mi ha colpito è stata la risatina di un giornalista che giustamente ha pensato che se i napoletani non pagano il biglietto figuriamoci se si acquistano qualche azione. Effettivamente è una constatazione amara e ci fa capire quale è il metro su cui noi misuriamo tutto. Un metro che si potrebbe ridurre forse a qualche centimetro.

Ma questa non doveva essere l’amministrazione della rivoluzione? Non avevamo noi il compito di capovolgere i vecchi schemi? De Magistris non è stato scelto perché era un diversamente politico?

Noi di Ricostruzione Democratica ci vogliamo ancora credere, del resto se i napoletani non avessero avuto voglia di cambiare noi non saremmo stati in consiglio. Forse la nostra funzione è quella di credere che cambiare si può o solo testimoniare che i napoletani hanno creduto che cambiare si poteva. Per chiarezza ho chiesto anche quanto le società avessero speso per perizie e consulenze per gli accorpamenti e mi è stato riferito che non è stato speso nulla essendo sufficiente la certificazione del bilancio da parte della società di revisione. Meno male.

Di seguito Vi allego Tutti i documenti relativi al piano industriale. Io non ho competenze specifiche e pertanto Vi sarei molto grato se, qualche cittadino di buona volontà, mi facesse pervenire qualche impressione. Buono studio.

00. Piano Industriale 25_06_2013 ALLEGATO 1 ALLEGATO 2 ALLEGATO 3 ALLEGATO 4 – PARTE 1 ALLEGATO 4 – PARTE 2 ALLEGATO 5

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