Finalmente oggi una dichiarazione dell’assessora tommasielli sulla grave questione dell’ippodromo di cui ho scritto ieri in un post (ippodromo di agnano chi paga clikka). L’assessora dichiara tra le altre cose che a ripulire l’ippodromo saranno i padroni dei cavalli. Si ma chi sono? Chi ha usato fino ad oggi un bene pubblico senza comunicare nulla all’amministrazione proprietaria? chi sta incassando i soldi di pensione equina? cosa fanno 235 cavalli all’ippodromo se la struttura è chiusa? Domande che ovviamente dovrebbero avere una risposta. Vuoi vedere che alla fine pagheranno i cavalli?
Oggi (10.06.2013) da Repubblica Napoli
Ippodromo, il Comune accusa “Danneggiati dal gestore fallito”
ALESSIO GEMMA
SE I cavalli non corrono, non arrivano i finanziamenti del ministero dell’Agricoltura. Anzi, vengono dirottati altrove: agli altri ippodromi. Funziona così l’ippica in Italia. I soldi per Agnano, fallita la società che gestiva l’impianto, sono finiti in Puglia. «Un danno per la città — si rammarica l’assessore allo Sport Pina Tommasielli — Abbiamo scoperto che il gestore fallito era lì senza titolo. Per questo non riconosciamo ora neanche la curatela fallimentare. Ci auguriamo che qualcuno risponda alla gara bandita da poche ore per gestire l’ippodromo nei prossimi 12 mesi».
Ci sono 15 giorni di tempo per presentare le offerte. Chi arriva ad Agnano dovrà organizzare subito il Gran Premio di ottobre: il ministero è pronto a ridare credito al circuito napoletano. È quanto riferito in un vertice a Roma all’assessore Tommasielli e al capo di gabinetto Attilio Auricchio. Ma ci vuole la garanzia di un nuovo gestore. Perché quello precedente, prima di essere dichiarato fallito il mese scorso dal tribunale di Napoli, era stato messo in mora a febbraio proprio dal dicastero dell’Agricoltura. Che gli revocò la concessione per i troppi debiti che aveva. «Noi lo stavamo sgomberando già a dicembre — racconta la Tommasielli — era pronta l’ordinanza».
Un passo indietro per ricostruire i fatti: l’amministrazione stipula un accordo legittimo nel ‘98 con una azienda che poi negli anni si sdoppia in altre società, subentrate ad Agnano senza che il Comune le autorizzi. Abusive e pure morose, visto che il Comune vanta un credito di 2 milioniper il fitto. Le ultime due società, la Ippodromi di Agnano e la Agnano service, hanno lasciato in dote 124 dipendenti che ora devono essere assorbiti da chi vince la gara. «Vogliamo rilanciare la struttura e al contempo tutelare i lavoratori — incalza la Tommasielli — Ma chi si aggiudicherà il bando avrà come unico interlocutore il Comune. La curatela fallimentare si interessi dell’azienda fallita, l’immobile invece è nostro ».
Non sono mancate negli ultimi giorni frizioni, emerse anche in commissione sport, tra il Comune e i tecnici del tribunale fallimentare. E in primo luogo si sono accessi sull’ippodromo anche i riflettori della sezione Ambiente della Procura che ha inviato Asl e forestale: fotografati “cumuli di sterco e rifiuti”. Perché nelle stalle di Agnano sono in pensione 235 cavalli i cui proprietari non pagano alcun fitto. Rassicura l’assessore: «Abbiamo la disponibilità dei padroni a ripulire di tasca loro l’impianto». Dopo la gara provvisoria, ci sarà un bando europeo da approvare in consiglio per una concessione di 20 o 30 anni. Non solo ippica: Agnano sarà area di tempo libero e concerti. «E se i privati non si fanno avanti — promette la Tommasielli — il Comune gestirà in proprio l’ippodromo».
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