Movida Molesta: Se l’Attività è nociva il “Baretto” deve chiudere

Consiglio la lettura dell’interessante sentenza del Tribunale di Torino del 25.01.2017 (clikka), in materia di molestie causate da un locale notturno, che non fa altro che dire una cosa assolutamente scontata per chi ha un minimo di cultura giuridica e di senso civico: Se l’attività svolta dal Bar, Baretto, Locale o Discoteca è molesta e, quindi, reca pregiudizio al cittadino residente essa deve immediatamente cessare! A Napoli tale affermazione sembra strana, perché siamo troppo abituati al principio che il lavoro è lavoro (il più delle volte al nero) e, pertanto, dobbiamo consentire soprusi inenarrabili, come accaduto di recente con una mamma che, disperata, è dovuta scendere in piena notte per chiedere, senza successo, alle forze dell’ordine presenti di intervenire, poiché non riusciva a dormire con la sua bambina per il disturbo causato da un balordo che aveva deciso di suonare una batteria tutta la notte. Forze dell’ordine che poi, ovviamente, sono state, a loro volta, denunciate per omissione di atti di ufficio.

 

 

Il De Magistris Diffidato a Tutelare la Sicurezza pubblica

Atto di Significazione Invito e Diffida

A Tutela dell’Ordine, della Sicurezza Pubblica e della Salute dei Cittadini

per l’attuazione del Decreto Sicurezza e della cd. Circolare Gabrielli

            II Sottoscritto Comitato per la Quiete Pubblica Napoletana e la Vivibilità Cittadina, in persona del Suo Presidente p.t., Avv. Gennaro Esposito, con sede in Napoli, alla Piazza Dante,

S I G N I F I C A

            al Sig. Sindaco di Napoli On.le Dott. Luigi De Magistris, domiciliato per la Carica presso la Casa Comunale, anche nella Sua qualità di Ufficiale di Governo;

            a S.E. Il Prefetto della Città di Napoli Dott.ssa Carmela Pagano, domiciliata per la carica presso l’Ufficio della Prefettura della Provincia di Napoli, anche quale organo addetto al coordinamento per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica;

            a S.E. il Questore di Napoli, Dott. Antonio De Iesu, domiciliato per la Carica presso gli Uffici della Questura di Napoli, anche quale responsabile dell’Ordine e la Sicurezza Pubblica e delle forze di Polizia anche Amministrativa;

al Sig. Comandante della Polizia Locale del Comune di Napoli Dott. Ciro Esposito, dom.to in Napoli, Comando Generale in Via Vincenzo De Giaxa, 5, quale responsabile delle forze di Polizia Locale ed Amministrativa;

            al Sig. Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Napoli, dom.to in Napoli, al Largo Tarantini, 1 che:

            1.-  Con precedenti atti di significazione invito e diffida, notificati in data 18.01.2016, 28.12.2016, e del 18.05.2017, i comitati spontanei dei cittadini residenti in Napoli, Significavano la insostenibilità delle condizioni di sicurezza, ordine pubblico ed invivibilità dei quartieri ben noti alle cronache cittadine per episodi di movida molesta ed incontrollata, con annessi fenomeni di spaccio di droga,  parcheggiatori abusivi, occupazione abusiva di suolo pubblico, evasione fiscale e contributiva e vendita di alcolici a minori;

            2.- a mente dell’art. 50 e 54 del TUEL, così come modificati ed integrati con Decreto Legge n. 14 del 20.02.2017 (cd. Decreto Sicurezza), convertito in legge 18.04.2017, n. 48, in materie di ordinanze non contingibili ed urgenti: “[Comma 5] Le medesime ordinanze sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale, in relazione all’urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillita’ e del riposo dei residenti, anche intervenendo in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. [7-bis] Il Sindaco, al fine di assicurare il soddisfacimento delle esigenze di tutela della tranquillita’ e del riposo dei residenti nonche’ dell’ambiente e del patrimonio culturale in determinate aree delle citta’ interessate da afflusso particolarmente rilevante di persone, anche in relazione allo svolgimento di specifici eventi, nel rispetto dell’articolo 7 della legge 7 agosto 1990, n. 241, puo’ disporre, per un periodo comunque non superiore a trenta giorni, con ordinanza non contingibile e urgente, limitazioni in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. [art. 54 comma 4 bis] I provvedimenti adottati ai sensi del comma 4 concernenti l’incolumita’ pubblica sono diretti a tutelare l’integrita’ fisica della popolazione, quelli concernenti la sicurezza urbana sono diretti a prevenire e contrastare l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, la tratta di persone, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili, ovvero riguardano fenomeni di abusivismo, quale l’illecita occupazione di spazi pubblici, o di violenza, anche legati all’abuso di alcool o all’uso di sostanze stupefacenti“;

            3.- a mente dell’art. 100 del TLPS, così come modificato ed integrato con Decreto Legge n. 14 del 20.02.2017 (cd. Decreto Sicurezza), convertito in legge 18.04.2017, n. 48: “Oltre i casi indicati dalla legge, il Questore può sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”;

           

            4.- dopo i gravi fatti accaduti in Piazza San Carlo a Torino il 03.06.2017, il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha adottato una Circolare con la quale si sono disposte misure di sicurezza per i cd. “eventi di piazza” ai quali partecipano un numero considerevole di persone al fine di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica;

            5.- a Napoli, così come in altri grandi centri urbani, ci sono spontanei assembramenti di migliaia persone, per la cd. movida molesta ed incontrollata, che costituiscono veri e propri “eventi di piazza” seppure non organizzati, che determinano una uguale condizione di pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica, specialmente nei fine settimana, ed in particolare dal giovedì alla domenica, nei quartieri di Bagnoli/Via Coroglio, Chiaia ai cd. baretti, Centro Storico, Piazza Bellini/Via Bellini, Piazza San Domenico Maggiore/Piazzetta Nilo/Via Paladino/Via Carrozzieri/Piazza del Gesù, Quartiere Vomero, Via  Aniello Falcone nella zona dei cd. Baretti, Quartiere Posillipo, Via Ferdinando Russo.

Alla luce dei citati fatti e delle vicende ampiamente documentate da riprese video, audio e fotografiche nonché accertamenti svolti da Pubbliche Autorità e così come più volte rappresentate mediante l’inoltro di segnalazioni ed esposti dai cittadini, il sottoscritto Comitato per la Quiete Pubblica Napoletana e la Vivibilità Cittadina

Invita e Diffida

Il Sindaco di Napoli On.le Dott. Luigi de Magistris,

S.E. Il Prefetto di Napoli Dott.ssa Carmela Pagano,

S.E. Questore di Napoli Dott. Antonio De Iesu,

l’Ill.mo Comandante della Polizia Municipale Dott. Ciro Esposito;

Ill.mo Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Napoli Ing. Emanuele Franculli

1) Ad adottare, ciascuno per quanto di loro competenza, ogni provvedimento necessario ed urgente, volto a tutelare l’Ordine, la Sicurezza Pubblica e la vivibilità dei citati quartieri, per la tutela della Salute, della Vivibilità e del Riposo dei Cittadini, disponendo, ai sensi degli artt. 50 e 54 del TUEL ed ai sensi dell’art. 100 TULPS, in via preventiva, la sospensione e/o la chiusura, degli esercizi commerciali, ed irrogando ove necessario le sanzioni della revoca e/o sospensione dei titoli abilitativi all’esercizio dell’attività, predisponendo, ove necessario, nei citati quartieri, la chiusura anticipata dei locali, ovvero la regolamentazione della somministrazione di bevande alcoliche, onde evitare l’assieparsi di folle incontrollate ed incontrollabili, valutando, anche, la eventuale limitazione della installazione di nuove attività produttive inquinanti nei quartieri già saturi così come imposto nei centri storici delle altre città italiane;

2) a disporre ai sensi dell’art. 9 della legge 447/1995 ogni e necessario provvedimento a tutela dell’inquinamento acustico e della salute dei cittadini attesa la continua violazione dei limiti di inquinamento acustico di cui al vigente Piano di Zonizzazione Acustica.

            Il presente atto viene notificato anche a S.E. il Sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Penale di Napoli, affinché provveda ad avviare ogni necessaria ed opportuna indagine, volta ad accertare qualsivoglia ipotesi di reato per il grave pregiudizio all’Ordine ed alla Sicurezza pubblica nonché alla Salute dei Cittadini, dovuta alla grave e colpevole inerzia dei Pubblici Amministratori responsabili, anche ai sensi dell’art. 328 c.p.

Napoli, 15 giugno 2017

 

 

La Movida Pericolosa: Dove sono le Istituzioni

Dopo i gravi fatti di Torino, dove si sono ferite oltre 1.500 persone per il panico scatenato da una suggestione collettiva, la recente Circolare del Capo della Polizia, Franco Gabrielli, prevede delle misure di sicurezza da adottare per i cd. eventi che si organizzano nelle città italiane, anche se già le norme di sicurezza vigenti avrebbero dovuto impedire i citati gravi fatti che hanno scatenato il caso piemontese. Fuori dall’ipotesi del cd. evento di piazza, invece, le misure di sicurezza da adottare si lasciano alla valutazione delle istituzioni preposte. Sennonché non v’è chi non veda che a Napoli, così come in altre grandi o piccole città, la situazione del cd. “evento di piazza”, diciamo, costituisce la normalità che resta assolutamente ingovernata. Si pensi a Bagnoli/Via Coroglio, a Chiaia ai cd. baretti, a Piazza Bellini/via Bellini, a Piazza San Domenico Maggiore/Via Nilo/Via Paladino/Via Carrozzieri, ad Aniello Falcone ed altri pochi luoghi dove ogni sera si radunano migliaia di cittadine e cittadini, giovani e meno giovani che, nella loro incosapevolezza, vengono messi a rischio. Difatti, in tutti questi posti si radunano migliaia di persone anche perché i locali ivi collocati o sono vere e proprie discoteche, che non rispettano le norme di sicurezza (è difficile, infatti, vedere Vigili del Fuoco ed Ambulanze per il numero di persone presenti), o sono dei locali autorizzati alla sola somministrazione di bevande, o anche alimenti, che si trasformano in veri e propri locali di pubblico spettacolo canoro, disco o danzanti, senza averne i minimi requisiti di sicurezza, prescritti dalla legge quando si organizzano eventi di tal tipo. Ebbene, la cosa che preoccupa è che il tutto avviene alla luce del giorno, ovvero della notte. Migliaia di persone, infatti, si riversano in locali di pochi metri quadrati, con avventori che occupano strade e marciapiedi, che semmai hanno organizzato la notte “DJ SET”, ovvero in locali seppure di discrete dimensioni che, però, non potrebbero fare eventi di pubblico spettacolo, perché carenti dei requisiti di legge, come ad esempio le uscite di sicurezza su lati contrapposti. Il tutto è condito dal fatto che ciò accade o nelle immediate vicinanze di centri abitati o, addirittura, in locali inseriti in edifici ad esclusiva vocazione residenziale. E’ il caso del cd. Baretto inserito in un condominio, dove tutte le altre unità sono abitazioni di famiglie, lavoratori, bambini ed anziani che restano svegli per notti intere e per la gran parte della settimana. Ebbene, con il cd. Decreto Minniti, n. 14/2017, si sono accresciute le prerogative del Sindaco e del Questore, che hanno più incisivi strumenti amministrativi ed il compito, finora non assolto, di adottare provvedimenti ad hoc, proprio per far fronte a tale ingovernata situazione. Ci chiediamo quando mai adotteranno un provvedimento ovvero, se del caso, dobbiamo prima attendere il disastro confidando nella Provvidenza affinché non accada nulla di grave!

Camorra Prevaricazione e Movida

Questa notte siamo scesi in piazza contro il degrado della città, ancora una volta, abbiamo assistito a comportamenti arroganti e prevaricatori. Arrivati in Via Bellini, in compagnia delle Forze dell’Ordine che ci scortavano, abbiamo assistito ad atti di prevaricazione e mortificazione degli elementari diritti dei cittadini, abbiamo subito aggressioni verbali e minacce. Un comportamento che, non esitiamo a qualificare, a tutti gli effetti CAMORRISTICO. Un Baretto/Discoteca al nostro passaggio, come accaduto con un altro locale durante la manifestazione a Bagnoli il 20 maggio scorso, ha mostrato tutta la sua arroganza alzando il volume degli impianti elettroacustici, nella convinzione di non subire nulla nè alcun controllo.

Abbiamo più volte chiesto alle FF.OO. di intervenire e di andare immediatamente a controllare se avevano la relazione di impatto acustico, prevista per legge, nonchè di verificare se gli impianti elettroacustici indicati nella relazione erano quelli in esercizio. La Funzionaria della Polizia ci ha detto che avevano mandato a fare un controllo, seduta stante. Noi non ci fidiamo più! Stanotte il locale in questione ha una ennesima serata con DJ SET, cosa vietatissima e nociva in un fabbricato residenziale. Il Baretto in questione si trasformerà per l’ennesima volta in una vera e propria discoteca. I cittadini sono stanchi di subire la Camorra della Movida molesta ed incontrollata e di subire soprusi che potrebbero essere repressi facilmente, come accade nelle altre più civili città d’Europa! Abbiamo una classe dirigente Impreparata è Collusa con un sistema sregolato, contro il quale si ha paura di agire. Se i cittadini, anche uno solo, sono abbandonati a loro stessi, allora non ha più senso far parte di una comunità ! Se il Comune e le Forze dell’Ordine non intervengono a tutela di diritti di minima convivenza civile, allora, non ci possiamo neppure chiamare cittadini nè italiani ancor meno napoletani! Siamo un’altra cosa, siamo dei sudditi spremuti dalle tasse che servono per pagare stipendi ed indennità a gente che non ci tutela ma che ci mortifica nel nostro senso di appartenenze! “Io non mi sento Italiano”

La Croncaca della manifestazione su Il Mattino (clikka)

La mia intervista Su il Mattino (clikka)

Anche su il Mattino on line (clikka)

Se un Chiostro del 1500 può essere trasformato in Discoteca

Accade al Chiostro del 1500, di Santa Caterina al Formiello: Chi potrebbe essere così folle da pensare anche lontanamente di trasformare un chiostro del 1500 in una discoteca anche solo per una notte? Eppure accade nella indifferenza della Regione Campania (proprietaria del chiostro), della Sopraintendenza, che non controlla nulla dell’immenso patrimonio artistico culturale del centro storico di Napoli e dei giornali che danno una sola versione dei fatti. Allo stato la Procura, infatti, ha solo disposto il sequestro del chiostro per abusi edilizi, ma non pare si sia occupata anche di tale importante aspetto che è altrettanto grave e pericoloso per il chiostro e per le opere d’arte custodite nella chiesa adiacente. Ebbene, ieri ed oggi sui giornali è apparsa una sola versione, quella della cd. Fondazione Made in Cloister, gestore privato del Chiostro che fa corpo con Porta Capuana, come detto in proprietà della Regione Campania. Sostanzialmente l’allarme lanciato da Don Carmine, Parroco della chiesa di Santa Caterina a Formiello e dai  Cittadini residenti, per la Fondazione Made in Cloister, sarebbe addirittura una Maldicenza come si legge oggi sul  Corriere del Mezzogiorno (clikka). Tra l’altro anche ieri c’era un articolo celebrativo su il Mattino di Napoli senza che nessun giornalista si sia preso la briga di vedere i filmati che potrete vedere in questo post che mostrano tutt’altra storia! A parere della Fondazione le serate sarebbero state solo 5 e sarebbero anche state autorizzate, a questo punto sarebbe il caso di chiedere chi avrebbe mai autorizzato una cosa del genere! Sarebbe come se ad un certo punto qualcuno autorizzasse una “serata discoteca” nella Galleria degli Uffizi di Firenze! A questo punto, questo Davide De Blasio  della Tramontano Arte che parla di maldicenze del parroco, dovrebbe tirare fuori le carte e farci vedere chi avrebbe mai potuto autorizzare uno scempio del genere.

Noi abbiamo accolto le lamentele, assolutamente giustificate di Don Carmine, parroco della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, il quale ha documentato lo scempio che, a parere del De Blasio. Questa volta non voglio neppure considerare il grave danno alla salute subito dai cittadini per le notti insonni, ma il fatto che le vibrazioni provocate da potenti apparecchi elettroacustici sono in grado di colpire a morte un patrimonio monumentale che andrebbe, invece, tutelato. Ieri qualcuno mi diceva che Napoli è bella perché è un po’ anarchica … forse si sta esagerando ….

Guardate Voi stessi cosa accade nel cd. Museo Made in Cloister:

Una considerazione: Se consentiamo di fare una discoteca in un chiostro del 1500, confinante con una chiesa che custodisce opere d’arte, allora dobbiamo dire che Sylvain Bellenger, direttore del Museo di Capodimonte, è un pazzo ed un visionario, se teme che il passaggio degli aerei possano danneggiare le opere d’arte ivi custodite: Fanpage (clikka)

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