Spiagge Libere Napoletane Negate

Con la “bella stagione” riemerge il tema delle spiagge italiane, da sempre a “cuore” della politica Nazionale e poco di quella locale, almeno per Napoli, atteso che il Comune di Napoli, mantiene la materia in capo al Sindaco che, poi, l’avrebbe (Il condizionale è d’obbligo) in un certo qual modo, delegata “gratuitamente” ad un componente esterno alla Giunta, senza però mai aver esercitato i poteri, che pure le leggi sulla progressiva sdemanializzazione dei litorali attribuiscono agli enti locali. Eppure, Napoli di spiagge e demanio marittimo da gestire ne avrebbe, se solo si pensa al lungomare Caracciolo, alle “discese” al mare di Posillipo, ed ai “martoriati” lungomare di Bagnoli/Coroglio e Napoli Est. A Napoli come dire c’è una delega alla “chiacchiera marittima” ma non l’esercizio di un vero e proprio potere amministrativo da parte dell’ente locale. La disciplina, pertanto, resta saldamente nelle mani dell’Autorità Portuale Marittima, che gestisce tra l’altro le concessioni balneari che, uno Stato allergico ai principi europei, rinsalda di proroga in proroga, a “quattro lire”, nelle mani di chi le possiede da decenni. Difatti, anche il Governo del cambiamento Giallo/Verde, accogliendo anch’esso le istanze della lobby della spiaggia, molto forte, con la legge di stabilità 2019, ha prorogato di ben 15 anni tutte le concessioni, che sarebbero legalmente scadute al 31.12.2020. Orbene, l’estate scorsa Alessio Gemma, sulle pagine di Repubblica, con una minuziosa indagine sulle concessioni balneari, fece emergere l’ingiustificato e quasi ridicolo ammontare dei canoni concessori, che qualche Concessionario tentò di giustificare con i necessari e presunti investimenti. Quest’anno le “danze” sono state aperte, invece, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, la quale disapplicando la normativa nazionale, perché in violazione della “famigerata” direttiva Bolkestein, ha ipotizzato a carico dei concessionari, il reato di cui all’art. 1161 del codice della navigazione, quindi, la occupazione abusiva degli arenili. Decisione, è il caso di osservare, dirompente ed ampiamente giustificata dalla necessità di non essere per l’ennesima volta e giustamente sanzionati dall’Europa. Decisione, per giunta, avallata dalla Suprema Corte di Cassazione, con sentenza del 12 giugno scorso, destinata ad avere rilievo Nazionale. A Napoli, pertanto, ci si dovrebbe aspettare un cenno, un sussulto o, quanto meno, una riflessione, se non da parte dell’Autorità Portuale Locale, in questi giorni impegnata, nel suo massimo vertice, in una indagine per abuso di ufficio, proprio riferita a concessioni demaniali, almeno della Procura della Repubblica. A Napoli, giusto per non farci mancare niente vi è, anche, una ulteriore gravosa distorsione del potere pubblico in materia, in quanto, le concessioni demaniali riferite all’arenile di Bagnoli/Coroglio, di natura esclusivamente elioterapica, essendo, come noto, inquinato sia il mare che le spiagge, si sono pressoché tutte trasformate in “Concessioni/Discoteche/Concerti”, passando, quindi, da attività diurne e stagionali, poco invasive, in attività permanenti e notturne, di fatto inquinanti, perché rendono la vita impossibile ai residenti a cui viene di fatto impedito di tornare a casa e “chiudere occhio”, con uno snaturamento della originaria concessione elioterapica. Tendenza che, peraltro, non smette di avanzare atteso che l’Autorità Portuale, proprio in questi giorni, ha pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Napoli, l’istanza di una nota “associazione” sita a Coroglio che ha richiesto l’autorizzazione ad installare una pedana per dancing floor (leggi discoteca) aggravandosi, in caso di accoglimento, vieppiù il carico urbanistico di cui già l’area soffre. Basti pensare che una simile operazione, è stata “stroncata” dal Comune di Gallipoli, che contrariamente al Comune di Napoli ha esercitato la cd. “sdemanializzazione”, con un provvedimento di decadenza dalla concessione irrogato ad un “notissimo lido balneare” che, inseguendo il notevole profitto aveva mutato la sua attività da balneare a pubblico spettacolo. Provvedimento che ha retto sia innanzi al TAR Puglia, che innanzi al Consiglio di Stato con una ormai nota sentenza del settembre dello scorso anno. Come dire anche i Cittadini Napoletani, nella persistente paralisi amministrativa, sperano in un “Giudice a Berlino” il quale dichiari che il mare bagna Napoli ed i Napoletani.

Avv. Gennaro Esposito Presidente Comitato Vivibilità Cittadina

Blocchiamo il furto delle Spiagge nella Finanziaria!

Il tema delle concessioni balneari è di queste ore e sono decenni che rappresenta un vero e proprio furto ai danni dei cittadini italiani. Difatti, le concessioni balneari per fare un piacere elettorale alla lobby delle spiagge a pagamento non vanno a bando da decenni e di proroga, in proroga nel 2020 verranno a scadenza di modo che si è messo in moto un meccanismo di “persuasione” nei confronti dei parlamentari che devono fare l’ennesimo regalo. Gli Emendamenti alla Finanziaria per le Concessioni Balneari (clikka) li ho recuperati, vi consiglio di leggerli per rendervi conto di quanto sono benevoli, una benevoleza che nei confronti di noi cittadini normali non si è mai vista. In sostanza si va dalla proroga senza gara da 15 a 20 anni a proposte oscene di sconti e snatorie fiscali. Il problema è serio perché si stanno sperticando le mani anche i parlamentari di maggioranza, M5S e Lega. A dirigere la maggioranza infatti è Sergio Battelli che rilascia anche interviste (clikka), che con il suo brillante intuito politico pensa di poter mettere bocca su un tema tanto delicato che involge i diritti dei cittadini per accaparrarsi qualche consenso. Per dirne una a Bagnoli (Napoli) le cronache giudiziarie ci hanno svelato che un concessionario, in questo caso era il Club Partenopeo, che ha trasformato la concessione balneare in discoteca, incassava 130.000/140.000 € ogni tre giorni pagando un canone concessorio mensile di 171,61 €. Per far comprendere il furto Vi offriamo lo schema riassuntivo delle concessioni balneari del litorale flegreo (clikka). Ora il Governo Giallo/Verde vuole prorogare le concessioni balneari di 15 o 20 anni, concessioni, che sono state già prorogate con legge fino al 31.12.2020, in violazione della costituzione e delle direttive europee, dai precedenti governi/ladri. Questa cosa è oscena! Occorre che si formi una mobilitazione cittadina contro questo scippo! Non un passo indietro. Sono ore decisive perchè il tutto lo si vuole fare con gli emendamenti alla manovra finanziaria! Scrivete a tutti, simpatizzanti, attivisti, parlamentari del M5S e della Lega che conoscete! Smascherateli fategli sapere che voi sapete, devono vergognarsi di votare un tale furto. Questa cosa deve essere un punto irrinunciabile su cui devono capire che devono far cadere anche il governo.

Ai parlamentari e ad ogni eletto del M5S in qualsivoglia amministrazione dico che questo è il momento di ribellarsi e minacciare di dimettersi dal gruppo questa cosa tradisce lo spirito dei cittadini che vi hanno votato: MINACCIATE DI DIMETTERVI TUTTI DAI RISPETTIVI GRUPPI POLITICI!

Quanto alla legittimità della scelta l’Europa si è già espressa molte volte ed i queste ore filtrano notizie dalla Corte di Giustizia Europea che sottolinea come una proroga sarebbe in contrasto con il trattato: leggi Repubblica.it (clikka)

Per rendervi la cosa semplice non solo Vi ho selezionato i Parlamentari resposnabili di questo scempio (clikka) con tanto di foto e di appartenenza ai partiti ma vi ho anche già selezionato i loro indirizzi email cosicché voi possiate inondarli di mail di protesta con un semplice copia ed incolla:

battelli_s@camera.it;antonio.saccone@senato.it;  massimo.ferro@senato.it;raffaele.fantetti@senato.it;

donatella.conzatti@senato.it;fiammetta.modena@senato.it;
gilberto.pichettofratin@senato.it;cristiano.zuliani@senato.it;

christian.solinas@senato.it;roberta.ferrero@senato.it;erica.rivolta@senato.it;
alberto.bagnai@senato.it;roberto.marti@senato.it;paolo.ripamonti@senato.it;

marco.marsilio@senato.it;antonio.depoli@senato.it;

emilio.floris@senato.it; licia.ronzulli@senato.it;roberta.toffanin@senato.it;

antonio.barboni@senato.it;massimo.mallegni@senato.it;

dario.damiani@senato.it;caterina.biti@senato.it
massimiliano.romeo@senato.it;maurizio.gasparri@senato.it;

antonio.iannone@senato.it

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