Non ci sono soluzioni parziali per il crollo della Vela Azzurra di Scampia

Il crollo della passerella della vela celeste di Scampia, con tre morti e 12 feriti, di cui 7 bambini, ha scosso le coscienze dei cittadini Italiani e delle istituzioni ed un minuto dopo il cordoglio, per le tre vittime ed i feriti occorre che il decisore pubblico, a tutti i livelli, faccia una profonda riflessione sui numerosi temi che l’edilizia residenziale pubblica pone, in particolare a Napoli, ma il discorso potrebbe valere anche per le altre periferie italiane, come lo Zen di Palermo e forse anche per le banlieue francesi. L’abitazione non c’è dubbio è un diritto costituzionale che consente alle famiglie, in tutte le loro forme ed articolazioni, di esistere ed “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che … impediscono il pieno sviluppo della persona umana …” (art. 3 Cost.) e non c’è dubbio che non c’è sviluppo della persona umana senza abitazione. A fronte di una così chiara enunciazione di principio emergono, in tutta la loro gravità, le problematiche che l’edilizia residenziale pubblica napoletana pone, quali: 1) la cronica mancanza di alloggi residenziali pubblici; 2) la vetustà degli immobili; 3) la pressoché totale mancanza di manutenzione; 4) la gestione da parte della criminalità, a dispetto delle graduatorie; 5) gli occupanti abusivi di necessità; 6) il sistematico furto di energia elettrica, acqua e gas che si realizza nelle case occupate abusivamente; 7) l’evasione della tassa sui rifiuti TARI. In poche parole, contesti sociali abbandonati a loro stessi, i cui cittadini forse conoscono lo Stato solo al momento dell’esercizio del diritto di voto, in quanto, sollecitati a sostenere questa o quella parte politica, semmai con promesse di Pinocchio. Ebbene, la vela celeste di Scampia è il concentrato di tutte queste problematiche, tutte di pari importanza e rilievo che non possono nel modo più assoluto essere trascurate o risolte singolarmente. Dare la casa agli sfollati della vela celeste e di tutte le case che versano in uno stato di dissesto e di pericolo, pertanto, non basta, è solo il primo passo e neppure semplice da attuare poiché occorre prima verificare se, chi occupava, nel caso di specie, la vela celeste, lo faceva in modo legittimo, ovvero, abusivo, poiché dare la casa a chi non è in graduatoria, significa toglierla ad un’altra famiglia che, semmai, è nella medesima condizione socioeconomica o anche peggiore. Dare la casa, non basta perché occorre anche verificare, con i dovuti controlli visto il dilagare della piaga del lavoro nero, se chi la riceve ha poi la possibilità di pagare il canone sociale (anche simbolico) nonché le cd. bollette di acqua, luce, gas e semmai anche la TARI, poiché se ciò non fosse occorrerà adottare delle misure ad hoc per tentare di accompagnare queste famiglie all’indipendenza. In buona sostanza occorrono più azioni di politica sociale affinché le istituzioni democratiche non si girino dall’altra parte, come accaduto e come accade tuttora, alimentando il senso di illegalità diffuso che genera di fatto una emarginazione sociale, civica e politica di cittadini che vengono relegati in una condizione dove tutti gli obblighi, sia quelli pubblici da una parte, che quelli privati dall’altra, sono inadempiuti e dove la camorra ne approfitta per occupare spazi vitali e reclutare “soldati”. E’, altresì, chiaro che il tema nella sua complessità ed enormità, circa 65.000 case di ERP, non lo può affrontare solo il Comune di Napoli, tra l’altro in predissesto finanziario, ma occorre uno sforzo di tutte le istituzioni Regionali e Statali affinché si reperiscano i fondi necessari alla ristrutturazione urgente di una edilizia pubblica, realizzata in cemento armato o anche in prefabbricati, che ormai è giunta a “scadenza”. Il Paradosso è che tutto ciò accade in un momento di drammatico calo demografico con ampie aree, anche della Campania, in via di desertificazione frutto di una politica che ha una visione ristretta che non porta sviluppo e crescita sociale.

Gennaro Esposito Consigliere Comunale di Napoli Azione

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