Lo Stadio Collana come il Mario Argento

La notizia viene riporatata oggi da Il Mattino di Napoli (clikka) si ritira Ciro Ferrara dalla GIANO società vincitrice del bando per l’assegnazione del Collana. Che il bando fosse stato scritto male l’avevo detto sin dall’inizio ma adesso che i nodi stanno arrivando al pettine e non si sciolgono, vedo sempre più lo Stadio Collana come il Mario Argento. Il rischio che diventi un altro cimitero dello sport è altissimo ed il prezzo altissimo, le associazioni sportive napoletane e gli atleti lo stanno già pagando. Aggiungo, alle chiare resposnabilità politiche ed amministrative che sono tutte indiviabili nelle Giunte Caldoro, De Luca e De Magistris, di regione e comune, anche quelle delle Istituzioni Sportive che, per essere prone alla politica hanno contribuito, col loro “devoto” silenzio, al disastro annunciato. Cosa di deve fare: Semplice revocare per giusta causa l’affidamento alla GIANO ed andare rapidamente, non c’è più tempo per fare un bando, all’affidamento diretto al Comune, stipulando un contratto di comodato d’uso! Ovviamente anche questa scelta in presenza della manifesta incapacità tra regione, comune ed istituzioni sportive sarebbe foriera di inefficienze ed ulteriori ritardi ma non c’è altra scelta! La mia solidarietà va agli sportivi Fatevi, Facciamoci, Forza noi siamo quelli che conoscono lo SPORT!

La Spontanea Trasformazione Urbanistica di Bagnoli

Sono oltre 20 anni che si parla della destinazione urbanistica di Bagnoli e dell’ex area Italsider, la paralisi è tale che si è arenata anche la nomina del Commissario, da parte del nuovo governo del cambiamento, su cui ho anche avuto modo di dire la mia (clikka). La considerazione è che in assenza di capacità amministrative e di partecipazione popolare (di cui ci si riempie solo la bocca) l’intera area ha “fatto da sola”, come dire, in 2 chilometri si sono installate oltre 7 locali di pubblico spettacolo che attirano decine di migliaia di persone dal giovedì alla domenica e nelle cd. feste comandate. Discoteche che hanno eroso la vivibilità di un intero quartiere in assenza di programmazione e che di fatto hanno finito per espropriare i cittadini residenti, imprimendo una destinazione che è incompatibile con la vita delle persone e delle famiglie. L’amarezza è che nessuno si è mai preoccupato di esaminare ciò che stava accadendo ponendo un freno. L’avvio è stato dato mediante la concessione degli arenili per il solo uso elioterapico facendoli pagare “quattro spicci” aree che giungono anche ad oltre 10.000 mq pagati con un canone inferiore a quello di un appartamento in centro ai quali è stata poi concessa la licenza di pubblico spettacolo, snaturando le concessioni marittime stesse che da diurne e stagionali sono diventate notturne e permanenti. Di chi è la colpa? Questa volta è semplice: Di tutti quelli che per ingraziarsi il consenso elettorale hanno fatto finta di non vedere … come dire di non amministrare …

In questo filmato diamo conto della invivibilità del quartiere e della completa assenza delle istituzioni a tutela dei cittadini; ve ne consiglio la visione, dura solo 10 minuti, ma è riassuntivo di come si sia trasformata Bagnoli:

Bagnoli Risvegliati

SOLIDARIETA’ AI CITTADINI DI BAGNOLI: Questo filmato è di ieri (15.09.2018). Ce l’abbiamo appena fatta in tempo a montarlo che anche oggi (16.09.2018) dalle 12,00 c’è una condizione peggiore. L’aggravante è che in questo momento c’è anche un celerino della polizia presente in via coroglio che non fa nulla, non interviene per ripristinare le condizioni minime di vivibilità del quartiere. Bagnoli è stato il quartiere dell’Orgoglio Operaio, ciò che sta accadendo ci fa capire che è stato talmente mortificato ed abbandonato a se stesso che i Bagnolesi hanno addirittura remora a rivolgersi alle forze dell’Ordine, seppure presenti, per chiedere la tutela dei loro diritti umani. In queste condizioni noi del Comitato Quiete Pubblica e Vivibilità Cittadina diamo la nostra Solidarietà ai cittadini di Bagnoli! A loro diciamo NON ARRENDETEVI! NON MOLLATE! Avete nel sangue l’orgoglio e la responsabilità di onorari i Vostri morti in fabbrica.

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