Leggo l’articolo del Corriere del Mezzogiorno di oggi sull’inquinamento di Bagnoli e della sua incidenza sui tumori che si sono riscontrati tra i cittadini che vivono nell’area occidentale, ed allora da una parte non capisco perché il Consiglio non abbia voluto approvare un Ordine del Giorno che noi di Ricostruzione Democratica proponemmo sul punto (a bagnoli c’è la CEMENTIR ed il Consiglio non ne parla (clikka) e dall’altra sono ansioso di leggere il provvedimento che il Sindaco ha più volte annunciato anche in consiglio comunale ed oggi sul Corriere. Sono fiducioso e spero che si metta mano, anche se il passato mi lascia l’amaro in bocca.
Dal Corriere del Mezzogiorno di oggi 27.11.2013
NAPOLI — Nell’ex area industriale di Bagnoli-Fuorigrotta aumenta l’incidenza di tumori per mesotelioma — derivanti dall’esposizione all’amianto — e di tumori vescicali rispetto al resto di Napoli e dell’Italia. Il dato, che certamente impressiona, viene fuori da uno studio dell’Osservatorio Oncologico promosso dal Comune di Napoli e presentato dal sindaco Luigi de Magistris e dall’ex assessore alla Sanità del Comune, Pina Tommasielli, che ha fatto così il suo «ritorno» a Palazzo San Giacomo. Cresce anche il numero di nuovi casi in un anno di tumore ai polmoni: gli incrementi, anche se in misura diversa, riguardano sia gli uomini che le donne. Lo studio è stato condotto utilizzando la banca dati dei medici di medicina generale che nella decima Municipalità assistono 55.586 soggetti che costituiscono il 55 per cento della popolazione residente. Il periodo osservato va dal 2008 al 2012. Secondo i dati forniti, nell’area di Bagnoli-Fuorigrotta, per quanto riguarda il tumore vescicale, su un tasso standardizzato di 100mila abitanti, negli uomini si registrano 79 nuovi casi, a Napoli 50 e in Italia 51. Sul fronte femminile, i nuovi casi nell’area ovest sono 16,9, nel resto della città sono 9,9 e in Italia 9. Per quanto riguarda il mesotelioma, i dati riferiscono che nelle donne dell’area ovest di Napoli si registra l’1 per cento di nuovi casi, a Napoli e in Italia lo 0,6, mentre negli uomini a Bagnoli i casi sono 2,4, a Napoli 1,3 e in Italia 2,2. Dallo studio emerge, inoltre, che nell’area occidentale i tumori maggiormente riscontrati nella popolazione maschile sono al polmone, alla prostata e alla vescica, mentre nelle donne al seno, al colon e al polmone. Per quanto riguarda il cancro al seno, a Bagnoli, su un tasso di incidenza standardizzato ogni 100mila abitanti, si registrano 116 nuovi casi annui a Napoli 118 e in Italia 110. «Dai dati dell’Osservatorio — ha spiegato la Tommasielli — viene un allarme che va analizzato scientificamente. Noi riteniamo che ogni Comune debba dotarsi di uno strumento di analisi epidemiologico dei propri cittadini soprattutto in un momento di spending review in cui vi è una compressione dell’offerta sanitaria pubblica».
Il sindaco ha invece sottolineato l’aspetto legato alla differenza di tumori quartiere per quartiere, «sintomo che l’ambiente e la sua tutela è determinante», rimarcando come «a Napoli dovanno circolare sempre meno auto». Perciò de Magistris invita «Governo e e Regione ad impegnare risorse significative per intervenire lì dove esistono situazioni di rischio legate a danni ambientali». E non solo. Perché l’ex magistrato ha annunciato l’arrivo di «una delibera su Bagnoli, con la quale chi inquina paga, col risarcimento del danno e facendosi carico delle bonifiche ambientali». «Per ora — ha detto l’ex pm — partiamo da Bagnoli. Presto esporteremo questo modello di delibera anche in altre parti della città dove c’è o c’è stato un problema ambientale: penso a Pianura e Chiaiano». Un provvedimento, questo, considerato «delicato» ma al tempo stesso «forte e d’impatto», che — racconta chi sta vicino al sindaco — potrebbe anche andare a modificare equilibri istituzionali.
Paolo Cuozzo
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