I finanziamenti perduti per gli impianti sportivi napoletani

collanaOggi ho avuto modo di leggere la graduatoria regionale dei comuni ammessi a finanziamento per ristrutturazione degli impianti sportivi e mi sono venuti i brividi non di freddo! Credo che la necessità di ristrutturare e manutenere gli impianti cittadini sia di dominio pubblico, sia perché è necessario che siano adeguate le strutture sia perché è necessario che si attivino in città cantieri e lavoro! Mi hanno colpito le motivazioni del decreto dirigenziale regionale delle esclusioni di cui vi offro in lettura l’estratto (clikka). Su dieci domande di ristrutturazione di importanti impianti cittadini abbiamo avuto dieci rigetti! Delle due l’una o ha sbagliato la Regione oppure ha sbagliato il comune ed i dirigenti che non hanno saputo compilare neppure una domanda, che per loro dovrebbe essere pane quotidiano! Vi offro in lettura anche lo stralcio della graduatoria dei comuni  ammessi a finanziamento (clikka) da cui si può capire di che cifre stiamo parlando. Per chi volesse essere più preciso anche il decreto dirigenziale completo (clikka). Direi che le questioni sono assolutamente attuali e Napoli non si può permettere errori di questo tipo! Occorre che si sfruttino tutti i canali e le linee di finanziamento per cercare di risollevare le sorti della città e se non si inizia con il discorso della imputazione delle responsabilità questa città non ne uscirà. Occorre che tutti facciano il loro dovere dal primo operatore ecologico all’ultimo dirigente del Comune, ivi compresi i politici che troppe volte finiscono per scaricare sui dirigenti colpe amministrative derivanti da malsane azioni politiche che spesso portano a sviare il potere amministrativo verso obiettivi non utili alla collettività o non raggiungibili. Oggi sono sempre più convinto che i politici “puri” non servono alla causa ovvero non servono proprio! Occorrono politici che oltre ad essere “mediatori politici” abbiano anche una visione amministrativa e la capacità di capire se il procedimento amministrativo rappresentato dal dirigente o dal funzionario di turno sia in grado di perseguire l’obiettivo; occorrono politici in grado di capire se il dirigente sbaglia, oppure se il dirigente sta frapponendo intralci al raggiungimento dell’obiettivo, tal volta per eccesso di prudenza, aggravando il procedimento; occorrono politici che siano in grado di immaginarsi il percorso amministrativo che si deve mettere in piedi per raggiungere l’obiettivo. Occorre la vecchia scuola di partito che riusciva a far discutere gli operai di Hegel (come dice una mia cara amica!).

La deriva sovversiva di berlusconi

CassazioneTrovo assolutamente sovversive le dichiarazioni di berlusconi rilasciate nel videomessaggio di oggi (01.08.2013). Questa persona è pericolosa per la stabilità dello Stato Italiano nel momento in cui mette in discussione un potere (quello Giurisdizionale) dello Stato stesso. L’Italia non può permettersi di avere in parlamento una persona che pronuncia simili affermazioni e men che meno a capo di un partito di governo. Spero che i moderati e la destra sappiano decidere da che parte stare: con l’Italia o contro l’Italia! Oggi occorre che le persone perbene capaci scendano in campo per contrastare la deriva morale alla quale stiamo assistendo ormai da anni. La condizione è la medesima del dopoguerra solo che alle macerie dei palazzi oggi si manifestano in tutta la loro pienezza le macerie morali e civili del Paese.

E’ compromesso l’impianto Costituzionale nel momento in cui una persona che è a capo di un partito di governo dichiara di voler riformare la giustizia. Dobbiamo essere consapevoli che questa persona non ha alcuna legittimazione né morale né politica né civile né legale per mettere le mani sulla nostra Costituzione.

In questi anni abbiamo assistito ad una vera e propria trasformazione del costume sociale e della morale con genitori che parlano al telefono con le loro giovani figlie per spingerle a darsi in pasto all’orco perché ricco e potente. E’ stato messo in discussione minandolo alla base il ruolo sociale e politico della donna stessa esportando il principio che per entrare in politica occorre prima entrare nel letto del padrone!

In questa condizione l’Italia non è fatta è da rifare!  Non posso credere che ci siano persone ancora infatuate di questa persona, perché di infatuazione si tratta, non posso credere che il Paese ancora oggi si possa permettere una presenza così ingombrante e moralmente indecente.

Non comprendo le persone di buona volontà che pensano ancora di stare a casa pensando al loro orticello, come se la falda inquinata non possa mettere in discussione il loro raccolto. Il distacco che ormai si registra tra la politica ed i cittadini deve essere colmato. Le migliori intelligenze del Paese devono essere convolte e l’inerzia dei partiti che oggi siedono in parlamento li rende responsabili. Non è questione di poltrona o di scranno, il Paese ha bisogno di credibilità internazionale, oggi assolutamente pregiudicata. Una persona che avesse avuto a cuore il bene del paese si sarebbe fatta da parte per l’interesse superiore del Paese ed, invece, assistiamo ad una reazione scomposta che è in grado di condizionare menti semplici.

Uno Stato che è stato costruito col sangue dei nostri partigiani, dei nostri padri, dei nostri nonni e con la fame e la mortificazione della guerra non può restare zitto a simili sovversive affermazioni. Non è più il tempo di stare a casa! Oggi è il tempo della partecipazione! Oggi è il tempo della discussione! Oggi è il tempo di parlare di politica per strada, nei bar, in famiglia con i nostri figli, nelle piazze, nelle scuole dappertutto in ogni angolo in cui c’è un nostro concittadino italiano o straniero che sia! Oggi è il tempo di ricostruire la coscienza civile dei Cittadini Italiani.

L’appello non è né di sinistra né di destra è un appello ai cittadini tutti, affinché capiscano che la politica è linfa vitale per la vita di un paese e non quella cosa sporca e moralmente discutibile che si pratica nei palazzi a porte chiuse da cui stare lontani.

Il disinteresse per la politica è causa dello sfascio del paese! Spero che queste mie preoccupazioni non siano fondate ma se ho sentito ciò che ho sentito credo ci sia poco da stare tranquilli: dentro le nostre case non c’è solo la crisi morale e politica che ci violenta ogni giorno con notizie raccapriccianti ma anche la più grave crisi economia del dopoguerra. Questo è il tempo dei Partigiani!

 

Ecco il link del videomessaggio di Berlusconi da cui ho tratto le mie considerazioni

Il videomessaggio di berlusconi (clikka)

Il verdetto:

Questa la dedico ai magistrati della Suprema Corte che hanno saputo mantenere la loro indipendenza onorando i loro predecessori: L’Idea che non muore (clikka)

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